Apollo 8. Il programma Apollo, che avrebbe portato l'uomo sulla Luna, fu tutto un susseguirsi di pietre miliari, nel volgere di appena 5 anni (1968-1972). L'Apollo 7, prima missione Apollo con equipaggio, era ancora in orbita terrestre, ma con l'Apollo 8 per la prima volta tre esseri umani uscivano dall'orbita terrestre, per compiere un viaggio di "andata e ritorno" intorno alla Luna (ovviamente per ora senza atterraggio). Tutte le precedenti missioni spaziali in orbita terrestre erano troppo vicine alla superficie della Terra - appena 200-300 km - per permetterne una visione completa. Con l'Apollo 8, per la prima volta, la Terra appariva "tutta intera": un'immagine che oggi ci sembra abituale, ma che nel 1968 fu semplicemente rivoluzionaria. L'immagine è "capovolta" rispetto alla rappresentazione classica con il Nord in alto: la linea di costa che si vede nella parte superiore è quella del Cile. |
Earthrise (Apollo 8). Il "sorgere della Terra" fu un'altra immagine di grande impatto emotivo. In realtà non si trattava di un vero e proprio sorgere, perché la Luna, con la sua rotazione sincrona intorno alla Terra, le volge sempre la stessa faccia e quindi, da un punto fisso sulla superficie lunare, la Terra non "sorge" mai. L'effetto del sorgere appare solo a un osservatore che si trovi in orbita lunare, quale era appunto la navicella dell'Apollo 8. L'astronauta James Lovell così commentò: "Everything that I ever knew - my life, my loved ones, the Navy - everything, the whole world was behind my thumb". |
Apollo 8. Un'altra immagine dell'Earthrise (particolare ingrandito del fotogramma originale). |
Apollo 8. Naturalmente il maggior valore tecnico-scientifico dell'Apollo 8 non fu il fotografare la Terra, ma l'aver per la prima volta portato tre uomini intorno alla Luna, e averli riportati a casa: esso concludeva così il 1968, un anno difficile sotto molti aspetti per gli Stati Uniti, ridando una carica di fiducia nel popolo americano. |
Apollo 9. Con la missione successiva, meno di tre mesi dopo, ci si limitava nuovamente all'orbita terrestre, ma venivano provate le manovre del Modulo Lunare, vale a dire il componente che, nell'effettiva missione lunare, avrebbe dovuto scendere sulla superficie della Luna e quindi risalire e riagganciarsi al modulo di comando (che rimaneva invece in orbita lunare ad attenderlo, con a bordo uno dei tre astronauti). Il Modulo Lunare è qui fotografato sullo sfondo terso dell'oceano. |
Apollo 11. L'Apollo 10, nella primavera 1969, ripeté le prove dell'Apollo 9, ma in orbita lunare, portando il Modulo Lunare fino a 15 km dalla superficie della Luna. Poi fu la volta di arrivare fino in fondo: atterraggio del Modulo Lunare, discesa degli astronauti, passeggiata sulla superficie lunare e ripartenza, il tutto concentrato in appena 21 ore (di cui due e mezzo di passeggiata lunare vera e propria). L'immagine dell'Archivio Life di Google mostra la partenza del razzo Saturn V. La punta conica del razzo è il Modulo di Comando, cioè l'unico componente che sarebbe "tornato indietro", ammarando nell'Oceano Pacifico, 8 giorni più tardi. Il Modulo Lunare è invece contenuto nella sottostante parte cilindrica, insieme al Modulo di Servizio. Tutto il resto del Saturn V serviva soltanto per lanciare la navicella e darle velocità sufficiente a fuggire dall'orbita terrestre. |
Apollo 11. Il Modulo Lunare è fotografato dal Modulo di Comando, su cui è rimasto l'astronauta Collins, mentre sullo sfondo appare ancora una volta la Terra. |
Apollo 12. Quattro mesi più tardi, l'Apollo 12 torna sulla Luna, atterrando a poche centinaia di metri dal luogo dove, nell'aprile 1967, si era posata la sonda automatica Surveyor III. Il Modulo Lunare resta visibile sullo sfondo. |
Apollo 15. Dopo il "fallimento di successo" dell'Apollo 13, che riportò a casa vivi i tre astronauti nonostante il grave guasto nel viaggio di andata, nel febbraio 1971 l'Apollo 14 tornò sulla Luna, seguito dall'Apollo 15, che introduceva una sensibile novità: il Rover, vale a dire un veicolo elettrico motorizzato, in grado di espandere il raggio di azione dell'esplorazione lunare (la cui durata si era parimenti incrementata, arrivando complessivamente a 18 ore di "EVA", Extra-Vehicular Activity, a fronte del paio d'ore dell'Apollo 11). |
Apollo 15. In un'immagine duale di quella vista sopra con l'Apollo 11, il Modulo di Comando è fotografato dal Modulo Lunare. La parte superiore, conica, è quella che ospita gli astronauti e ritorna sulla Terra, mentre la parte cilindrica è il Modulo di Servizio che contiene i sistemi di propulsione e i serbatoi e viene abbandonato in orbita terrestre, dove si disintegra. |
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