Nuovo! Madonna di Pompei. La gita agli scavi di Pompei, arrivando dalla stazione FS, inizia davanti al Santuario della Beata Vergine del Rosario, iniziato nel 1876 ad opera del beato Bartolo Longo e poi ampliato nel 1934. Il campanile, alto 88 metri, è del 1925 e caratterizza il paesaggio urbano anche durante la visita agli scavi. |
Pompei e Vesuvio. Entrando nell'area archeologica dal lato dell'Anfiteatro, mi colpisce ancora una volta lo sfondo del Vesuvio, che rende immediatamente riconoscibile ogni sguardo, insieme a uno dei tanti maestosi pini marittimi. Le vigne in primo piano riproducono i metodi di coltivazione di quelle antiche. |
Thermopolium di Vetutius Placidus. Si tratta di locali dove venivano serviti cibi e bevande caldi, conservati nelle giare in primo piano, incassate in un bancone in marmo. |
Via Stabiana. E' uno degli assi principali di Pompei, che attraversa la città da sud-est a nord-ovest, dalla Porta di Stabia alla Porta del Vesuvio, in direzione del vulcano, che caratterizza anche questa foto. |
Nuovo! Via Stabiana. Ancora la stessa via, all'angolo dell'Insula III della Regio IX. |
Casa del Menandro. Scavata nel 1930, è una residenza signorile con peristilio colonnato, realizzata per successive espansioni a partire dal 250 a.C. |
Nuovo! Palestra Grande. E' un ampio ambiente rettangolare di epoca augustea destinato alle associazioni giovanili. Oltre il muro perimetrale si scorge l'Anfiteatro. |
Pompei. A sinistra dettaglio di un affresco staccato mostrato all'interno della Palestra Grande. |
Nuovo! Madonna di Pompei. Le ultime luci del pomeriggio invernale colorano di giallo vivo la facciata del santuario. |
Capri da Torre Annunziata. Da Pompei riprendiamo il treno in direzione Napoli negli istanti del tramonto. Nonostante i finestrini sigillati del Jazz, riesco sorprendentemente a scattare al volo questa immagine della costiera di Sorrento con il caratteristico profilo dell'isola di Capri. |
Pietrarsa. Un tramonto lucente e arancio ci accoglie al Museo Ferroviario Nazionale di Pietrarsa, dietro il tipico segnale ad ala che si staglia nella corte centrale del museo. |
Pietrarsa. Ancora il tramonto a Pietrarsa, con il capannone Montaggio (quello delle locomotive a vapore), la costiera e Capri di sfondo. |
Padiglione Montaggio. Due locotender pesanti: la 905.032 (Breda, 1910) e, di scorcio, il rodiggio a quattro assi (ma privo della biella motrice...) della 896.030 (OM, 1922). |
Nuovo! Littorine. Il padiglione Caldareria è principalmente destinato alle automotrici termiche. In sequenza cronologica da destra a sinistra abbiamo il rimorchio Ln 55.104, ottenuto dalla smotorizzazione della automotrice a benzina ALb 48.105 (Fiat, 1933), l'ALn 556.1202 del 1937, versione Fiat delle Littorine della seconda metà degli anni '30 e l'ALn 556.2312, versione Breda delle medesime Littorine, di due anni posteriore. Sullo sfondo a destra, fa capolino l'ALn 772.3375 (OM, 1956) appartenente alla generazione successiva di automotrici, progettate gà alla fine degli anni '30, ma la cui costruzione si protrasse poi per un altro decennio nel dopoguerra . |
Nuovo! Bayard. Questa locomotiva è la celebre replica della terza macchina a vapore realizzata nel 1839 per la prima ferrovia italiana, la Napoli-Portici. Nel 1939, in occasione del centenario delle ferrovie in Italia, venne scelto di ricostruire proprio la Bayard, perché era l'unica di cui si erano conservati i disegni costruttivi. Ospitata per molti anni al Museo della Scienza di Milano, la Bayard è stata trasferita a Pietrarsa, restaurata funzionante, nel 1989, anche se da lì non si è più mossa. Durante l'ultimo rinnovo del museo, si è realizzata intorno alla Bayard una singolare "presentazione multimediale" che racconta la storia della macchina e della sua ferrovia. Si è così persa la possibilità di osservare normalmente l'intero treno (la locomotiva è racchiusa nel "teatro" della rappresentazione) ma va detto che il risultato è piacevole e senz'altro efficace dal punto di vista didattico. Pur in condizioni di luce limite, ho provato a fotografare la Bayard durante la rappresentazione: ho effettuato una raffica, nella speranza di avere almeno uno scatto buono, ma mi sono poi accorto che almeno quattro fotogrammi erano utilizzabili: mi è così venuta l'idea di montare questa mini-animazione, che prova a restituire l'effetto estetico della presentazione multimediale, con la simulazione del fuoco nel forno (a sinistra) e del vapore in caldaia. |
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