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Museo della Scienza e Tecnologia - Milano

 Segnali.  Selva di storicissimi segnali ferroviari. E'una delle collezioni più "inosservate" del padiglione, per il fatto che ... bisogna guardare in su (e anche che non sembra esserci alcuna didascalia). Nella foto ho cercato di unire i pezzi più interessanti. Da sinistra, un avviso ad ala di tipo classico, un segnale di protezione luminoso a due vele, un segnale a tre ali verticali (era come un candeliere, cioè dava gli itinerari, ala in alto = binario più a sinistra, ecc.), tre dischi girevoli (erano solo rossi, il verde si otteneva ruotando il disco parallelo al binario, di modo che risultava "invisibile" al macchinista; i dischi girevoli sono stati in assoluto i primordi del segnalamento ferroviario), un segnala ad ali di foggia tedesca (o austrungarica) e un disco che, essendo giallo, era probabilmente un avviso.
Museo della Scienza e Tecnologia - Milano - Segnali.

 

 E.321.012.  L'unico esemplare di locomotiva a terza rotaia sopravvissuto (TIBB, 1927).
Museo della Scienza e Tecnologia - Milano - E.321.012.

 

 MTB BC.34.  La locomotiva tranviaria n. 34 viene solitamente attribuita alla Monza-Trezzo-Bergamo (MTB), ultima linea dove ha fatto servizio. In realtà si tratta di una dotazione originale della Milano-Gallarate (poi ceduta alla MTB), costruita da Henschel nel 1909.
Museo della Scienza e Tecnologia - Milano - MTB BC.34.

 

 Dettagli.  In alto a destra, la targa della BC.34 riporta la sigla STFE ("Società Anonima delle tramvie e delle ferrovie economiche di Roma, Milano e Bologna") a lettere intrecciate, come d'uso al tempo. Nel 1913, la STFE venne rilevata dalla STIE, che avrebbe esercitato da quel momento in poi la tranvia Milano-Gallarate.
Museo della Scienza e Tecnologia - Milano - Dettagli.

 

 Modelli tram.  Il museo conserva anche numerosi modelli a grande scala, sia tranviari, sia ferroviari. Qui vediamo, dall'alto in basso, una Edison, una Carrelli allo stato d'origine, una 5100 sezionata, un (futuro) Bloccato serie 500, un omnibus a cavalli e un tram a vapore.
Museo della Scienza e Tecnologia - Milano - Modelli tram.

 

 FNM 250-05.  Le Ferrovie Nord Milano sono rappresentate sia dalla locomotiva 250-05, sia dalla carrozza di terza classe C.359.
Museo della Scienza e Tecnologia - Milano - FNM 250-05.

 

 FNM 250-05.  Lo spazio vuoto, peraltro utile ad apprezzare meglio i mezzi sul binario di sinistra, è quello inizialmente occupato dalla locomotiva Bayard (dal 1989 a Pietrarsa) e poi per qualche anno dalla motrice diesel ex TEE ALn 448.2007 (Breda, 1957), poi demolita(!) in quanto contenente amianto.
Museo della Scienza e Tecnologia - Milano - FNM 250-05.

 

 Nuovo! FNM 250-05.  Primo piano per la locomotiva delle Nord, con la camera fumo caratterizzata da due sportelli piani trapezoidali, tipici delle piccole macchine di molte concesse, in luogo del grande portellone circolare conico della trazione FS. Sullo sfondo, il tender della 691.
Museo della Scienza e Tecnologia - Milano - FNM 250-05.

 

 Nuovo! E.330.008.  L'unica E.330 sopravvissuta (Soc. Italiana Westinghouse, 1914) ricorda il periodo più eroico della trazione elettrica trifase, quando si dimostrò per la prima volta la supremazia rispetto al vapore, anche nella marcia ad alta velocità sulle linee principali: i 100 km/h delle 16 E.330 sfruttavano uno schema elettrico innovativo, che gestiva ingegnosamente la caratteristica di marcia a velocità costante, propria del motore trifase, rendendola adatta al servizio ferroviario. Lo spazio libero sul binario accanto permette di apprezzare l'estetica della macchina, allora altrettanto innnovativa e rimasta unica.
Museo della Scienza e Tecnologia - Milano - E.330.008.

 

 Nuovo! E.330.008.  Primo piano dell'elegante e funzionale biella triangolare traforata. La biella trasferiva alle ruote il moto dei due motori, i cui assi si trovano al centro dei cassoni di colore castano, che contengono gli anelli collettori: gli anelli portavano l'alimentazione al rotore, e variando il loro collegamento - cioè il numero di poli e di fasi - si ottenevano le quattro velocità di sincronismo di 25, 50, 75 e 100 km/h. La biella triangolare poteva scorrere nelle guide verticali visibili al suo vertice inferiore, assicurando l'assorbimento delle inevitabili irregolarità di marcia.
Museo della Scienza e Tecnologia - Milano - E.330.008.

 

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