Nuovo! San Fedele. Il monumento ad Alessandro Manzoni ha per sfondo la facciata della chiesa di San Fedele, al centro dell'omonima piazza. |
Nuovo! Sant'Eustorgio. Il campanile in versione estiva, in una finestra di cielo. |
Nuovo! San Satiro. La chiesa è celebre per la prospettiva del finto coro, opera di Bramante, in verità profondo solo poche decine di centimetri, dato che la via Falcone alle spalle della chiesa faceva mancare lo spazio per concludere il ramo posteriore di una normale pianta a croce. |
Darsena. Ad aprile 2015 la Darsena viene finalmente riaperta al pubblico, dopo 11 anni di scelte sbagliate, degrado e sprechi: nel 2004 il Comune autorizzò infatti la costruzione di un parcheggio sotterraneo sotto la darsena stessa(!), parcheggio che - come si poteva largamente immaginare - non venne mai portato a termine, in parte a causa di rinvenimenti archeologici. Dopo una lunghissima stasi e gli ultimi due anni di lavori, la Darsena è stata riconsegnata ai cittadini, restaurata e un po' modernizzata (ad esempio con il nuovo ponte pedonale visibile in foto) ma per fortuna sostanzialmente integra. Inutile dire come sia stata subito "invasa" dalla popolazione, che finalmente poteva tornare a goderne. |
Darsena. Aria di relax primaverile dal nuovo ponte pedonale. |
Naviglio Grande. Imbrunire "a specchio" nel tratto iniziale verso la darsena, con il campanile di S.Eustorgio per sfondo. |
Centro Direzionale. Con l'apertura dell'area verde a nord dei grattacieli di Porta Nuova (unico e non particolarmente ampio giardino dell'intero intervento urbanistico) i cultori della storia milanese contemporanea si sono trovati davanti una vista singolare: per la prima volta molti degli elementi di spicco del Centro Direzionale degli anni '50 erano visibili in un quadro ampio e decoroso, e non attraverso altri palazzi o terreni incompiuti. Da sinistra a destra, la Torre Galfa (1959, oggi vuota), la sede provinciale dell'INPS (1967, parimenti vuota [demolita nel 2018]), il Grattacielo Pirelli (1955-60) e il complesso per i servizi tecnici del Comune di Milano (1955-66), comprensivo della struttura a ponte su Via Gioia.Il parco e il percorso pedonale sono stati poi chiusi, l'intera area è stata rimaneggiata e solo nell'autunno 2018 dovrebbe riaprire in versione definitiva, ben sei anni dopo la conclusione della parte più prettamente edilizia del complesso di Porta Nuova. |
Albero della vita. Tra le luci e ombre dell'Expo (luci per il successo di pubblico e l'ambiente piacevole; ombre per le colate di cemento che l'hanno accompagnata e la sostanziale povertà culturale con cui è stato toccato il tema dell'alimentazione), propongo un'immagine dell'Albero della Vita: autentico punto di attrazione dell'intera esposizione, è stato a mio avviso un prodotto di gran classe, davvero ricco di idee, oltre che di tecnologia. I suoi innumerevoli modi di funzionamento - luci, giochi d'acqua, effetti speciali - sono stati un esempio di autentica e preziosa fantasia progettuale. |
Arco della Pace. Pochi attimi fortunati verso le 8 di un mattino di gennaio: il sole accende le nuvole dietro l'Arco. Il tempo di arrivare al laghetto del parco, e il cielo sarà tornato uniformemente grigio! |
Ca' Granda. Le ricche e fascinose decorazioni in cotto dell'ex Ospedale Maggiore, ora Università degli Studi, sul fronte principale affacciato in via Festa del Perdono. L'aspetto dell'intero complesso è anche frutto della significativa opera di restauro dai danni bellici, attuata a partire dal 1953 (P. Portaluppi e L. Grassi). |
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