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Il Castello

 Castello Sforzesco.  La mattina di capodannno, per la piazza ancora vuota.
Il Castello - Castello Sforzesco.

 

 Castello Sforzesco.  I Musei del Castello garantiscono l'accesso gratuito ai soci FAI, permettendomi di zizzagare piacevolmente tra le sale! (aggiornamento: da aprile 2018 si deve pagare.. mah, era un'opportunità così comoda).
Il Castello - Castello Sforzesco.

 

 Castello Sforzesco.  Finestroni gotici e mini-bici!
Il Castello - Castello Sforzesco.

 

 Castello Sforzesco.  Il sole del pomeriggio invernale illumina la corte interna, che si riflette nella vasca parzialmente gelata.
Il Castello - Castello Sforzesco.

 

 Castello Sforzesco.  Ora blu alla fine dell'inverno, dalla fontana alla torre del Filarete.
Il Castello - Castello Sforzesco.

 

 Castello Sforzesco.  Da sotto il passaggio coperto si inquadra il fronte interno della Torre del Filarete. Curando adeguatamente l'esposizione, rimane leggibile in trasparenza anche l'immagine divulgativa della Pietà Rondanini sullo striscione sopra il passaggio.
Il Castello - Castello Sforzesco.

 

 Castello Sforzesco.  A primavera 2016 nel cortile del castello, così come in altri luoghi della città, si piantano delle aiuole con "fioritura di campo", permettendo così un insolito accostamento di papaveri alle forme massicce delle mura.
Il Castello - Castello Sforzesco.

 

 Castello Sforzesco.  
Il Castello - Castello Sforzesco.

 

 Castello Sforzesco.  Il cortile della Rocchetta.
Il Castello - Castello Sforzesco.

 

Pietà Rondanini

 Pietà Rondanini.  La Pietà Rondanini è l'opera estrema di Michelangelo, che la incominciò nel 1552-53, per poi riprenderla e modificarla in profondità a partire dal 1555, lavorandovi fino a pochi giorni prima della morte (1564), tanto da lasciarla incompiuta e con tracce evidenti delle versioni iniziali. La disposizione verticale delle figure di Cristo e di Maria, concepita dall'artista ormai più che ottantenne, era fortemente innovativa per l'epoca e ancora oggi mostra una forza drammatica senza pari.

Acquistata dal Comune di Milano nel 1952 da una collezione privata, la Pietà rappresentò il fiore all'occhiello del nuovo allestimento museale del Castello Sforzesco, che veniva riaperto nel 1956 al termine della ricostruzione postbellica. L'intero allestimento è stato considerato una pietra miliare nella museografia moderna; leggiamo infatti dalla Guida Rossa del TCI (ediz. 1982):

"La delicatissima e complessa impresa del recupero del Castello e del museo fu condotta in stretto collegamento, benché non con identici presupposti ideologici, da Costantino Baroni, direttore delle raccolte, che curò con rinnovati criteri museografici e su rigorose basi filologiche la scelta dei pezzi da esporre e l'organizzazione didattica dei percorsi del museo, e dal gruppo BBPR, Belgioioso, Peressutti e Rogers, che studiarono e risolsero i problemi dell'allestimento, dal consolidamento statico delle strutture ai particolari dell'arredo. Le Civiche Raccolte di Arte Antica, parzialmente riaperte al pubblico nel 1956 - ma i lavori proseguirono nell'ala della Rocchetta fino al 1963 - presentarono ai visitatori un esempio tra i più moderni, raffinati ed affascinanti della museografia contemporanea."

La Pietà veniva collocata come conclusione - fisica e concettuale - del percorso di visita del piano terreno, ed è qui ritratta pochi mesi prima del trasferimento nella nuova sede, che vedremo tra poco.

Pietà Rondanini - Pietà Rondanini.

 

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