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 Ponte trasbordatore.  Ed ecco ora il Memoriale. Come ci spiega chiaramente l'arch. Morpurgo, quel che si vede non è una ricostruzione filologica dei luoghi al tempo della deportazione dei cittadini ebraici: sarebbe stato impossibile riportare l'ambiente alle condizioni del 1944, perché i decenni di uso successivo ne avevano largamente modificato l'aspetto. Si è quindi deciso di togliere tutto, lasciando in vista la parte strutturale nuda, e di giocare con il contrasto tra questa e le parti aggiunte, specifiche del Memoriale, come la biblioteca (l'ultima in ordine di tempo, completata nel 2022), le postazioni multimediali con le testimonianze, o l'installazione denominata Luogo di Riflessione.

Questo fa sì che, indirettamente, per il cultore di storia ferroviaria, l'attenzione sia attratta non solo dal Memoriale in sé, ma anche da strutture prettamente ferroviarie, che prescindono dal tema drammatico della deportazione. E' questo il caso del ponte trasbordatore sud, con targa originale delle Officine Galileo, rimasto in uso fino agli anni '80, cioè fino a quando si sono movimentati carri merce con i montavagoni (sebbene non ne abbia foto, ne ho un ricordo ben chiaro durante le mie prime visite in stazione).

Il memoriale della Shoah - Ponte trasbordatore.

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