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Carte ferroviarie

Italie Septentrionale, 1870 circa. 
Lato 4200 pixel, 14,3 Mpixel (3,5 MB), 400 DPI. 
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Nel corso dell'Ottocento molte mappe dell'Italia sono realizzate da case editrici estere, segno evidente che il turismo - e quindi il fabbisogno di cartografia - era in larga maggioranza straniero. Dalla Librairie Hachette et C.ie à Paris arriva questa carta relativamente piccola (cm 27 x 21,5) e non datata. La presenza delle ferrovie da Genova per Savona e Chiavari (entrambe del 1868), l'indicazione a tratteggio della Chiavari-La Spezia (1870-74) e l'assenza della Genova-Ventimiglia (1872) fanno pensare a una datazione intorno al 1870.

L'ipotesi è confermata anche dall'indicazione a tratteggio della Orvieto-Orte (1874) e dall'assenza della Terontola-Chiusi (1875), ultime tratte mancanti della Milano-Roma, fermo restando che le approssimazioni in queste mappe non erano poi così rare: ad esempio la breve tratta Ficulle-Orvieto era già stata aperta nel 1865, cioè prima delle linee liguri citate, pur essendo qui ancora a tratteggio. I confini rossi infine individuano le "province o prefetture", probabilmente anche in questo caso con una certa approssimazione del tratto.

Carte ferroviarie - Italie Septentrionale, 1870 circa.

 

Carta ferroviaria d'Italia (ed. Pozzo), 1931-34. 
Lato 4900 pixel, 19,6 Mpixel (5,9 MB), 200 DPI. 
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La casa editrice Pozzo ha stampato gli orari ufficiali FS per decenni, fino a quando, alla fine degli anni '70, le stesse FS si sono assunte tale onere in proprio. Insieme agli orari, la Pozzo stampava anche le carte ferroviarie nazionali. Questo esemplare, non datato, è facilmente riferibile al breve intervallo 1931-1934, in quanto è presente la nuova stazione di Milano Centrale mentre manca ancora la Direttissima Bologna-Firenze, la più importante realizzazione ferroviaria degli anni '30, inaugurata appunto nel 1934.

Sul retro è riportata una mappa ferroviaria dell'Europa. I numeri rossi fanno ovviamente riferimento ai quadri orario, e oltre alle linee FS, la carta riporta la miriade di ferrovie in concessione, nel loro periodo di massima espansione. Nei riquadri sono indicate anche le tranvie interurbane (con tratto a puntini) e in particolare è evidente la fittissima trama di servizi su ferro esistente tra Milano, la Brianza e i Laghi. A titolo di curiosità, nella zona di Nizza compare anche la fitta rete a scartamento ridotto dei Tramways Départementaux des Alpes-Maritimes e delle Chemins de Fer de Provence che sarebbe in larga parte scomparsa di lì a poco (più dettagli).

Carte ferroviarie - Carta ferroviaria d'Italia (ed. Pozzo), 1931-34.

 

Elettrificazioni nel 1939. 
Lato 1800 pixel, 2,2 Mpixel (0,3 MB). 
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La mappa riporta lo stato di fatto delle elettrificazioni nel Nord Italia alla vigilia della guerra, quando non solo la rete trifase aveva raggiunto la massima estensione, ma era stata anche già completata l'elettrificazione a corrente continua di tutta la dorsale Milano - Reggio Calabria, oltre che delle aree dal Friuli all'Istria. Sono inoltre distinte le elettrificazioni in monofase (Svizzera e Austria, più l'unicum della linea della Val Brembana) e la rete a terza rotaia delle Varesine.
Per semplicità, alcune ferrovie in concessione non elettrificate sono omesse. La tensione è indicata quando differente dai classici 3000 V.
Mappa disegnata a mano e gentilmente fornita da Guy Depraetere (con alcune integrazioni digitali mie).
Carte ferroviarie - Elettrificazioni nel 1939.

 

Nuovo! Indice grafico, c.1935-40. 
Lato 3700 pixel, 10 Mpixel (2,6 MB), 300 DPI. 
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Carte ferroviarie - Indice grafico, c.1935-40.

 

Ferrovie, tranvie e filovie extraurbane, 1955. 
Lato 3600 pixel, 10,8 Mpixel (2,6 MB), 60 DPI. 
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Questa carta, in allegato a un volume di dati statistici del Ministero dei Trasporti, copre l'ultimo periodo "rigoglioso" della rete ferroviaria e tranviaria italiana, proprio appena prima della sequenza di tagli e soppressioni che decimò soprattutto le ferrovie in concessione e le tranvie (ma anche le "moderne" filovie interurbane) dalla fine degli anni '50 al decennio successivo. In particolare è evidente la grande ramificazione blu (cioè delle tranvie) intorno a Milano, Napoli e Firenze, mentre la rete di Torino appare già alla fine.
La mappa ha una grafica molto schematica, senza forti pretese geografiche, ma è assai ricca di informazioni. Tra le curiosità segnaliamo:
  • la metropolitana di Roma - attuale linea B - appena inaugurata (febbraio 1955) con l'indicazione del capolinea "Esposizione Universale", cioè l'attuale EUR;
  • la linea del Tenda indicata come fosse in esercizio (verosimilmente non si era ancora preso atto della distruzione bellica: la linea sarà riaperta solo nel 1979);
  • il confine della Venezia Giulia che segue il perimetro del Territorio Libero di Trieste, compresa la Zona B che con il Memorandum di Londra dell'ottobre 1954 era stata di fatto ceduta alla Jugoslavia;
  • la Trento-Malé colta nel passaggio da tranvia (blu) a ferrovia (rossa) e analogamente la Vicenza-Noventa segnata in ricostruzione (la trasformazione in sede propria era stata inaugurata nel 1950, mancava però il tratto Ponte di Costozza-Ponte di Castegnero, che venne completato cosa che avvenne nel novembre 1956);
  • la Bari-Barletta indicata sia come tranvia (a vapore, chiuderà nel 1959), sia in costruzione come ferrovia (in realtà solo in progetto all'epoca della mappa; verrà aperta nel 1965);
  • alcune linee che sarebbero state completate o ricostruite in seguito, come la Garfagnana (mappa cronologica), la Savona-Altare, la Sangritana (ancora parzialmente in ricostruzione postbellica).
Sono anche presenti numerose tranvie o ferrovie che sarebbero state di lì a poco trasformate in filovie almeno su parte del percorso (filovie a loro volta soppresse negli anni seguenti): ad esempio la ferrovia Porto S. Giorgio - Amandola (filovia fino a Fermo dal 1958), la tranvia Cagliari-Quartu (filovia dal 1962), la tranvia Bologna-Casalecchio, la rete tranviaria interurbana di Napoli verso i comuni vesuviani a sud e verso Aversa (1964 per entrambe), le tranvie S.A.E.R. da Verona per San Bonifacio, Tregnago e Grezzana (1958-61) e la ferrovia Verona-Caprino (poi filovia fino a Domegliara).
Infine ho provveduto a correggere digitalmente alcuni palesi errori materiali dell'originale (ad esempio la filovia di Carrara era disegnata all'altezza di Campiglia, mancava la tratta Vittorio V. - Ponte nelle Alpi, e così via).

Mappa fornita da Ellis Barazzuol.

Carte ferroviarie - Ferrovie, tranvie e filovie extraurbane, 1955.

 

Carta ferroviaria FS, 1989. 
Lato 2600 pixel, 5,5 Mpixel (1,5 MB), 130 DPI. 
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Un "classico" che sarà familiare a molti lettori: la carta ferroviaria che era appesa nelle carrozze FS tradizionali, ad esempio sulla parete curva a lato del bagno nelle carrozze degli anni '50, e accanto al finestrino del vestibolo sulle Tipo X. Era abbastanza abituale vedere i viaggiatori che, trovandosi in luoghi "ignoti", cercavano di orientarsi scrutando questa mappa.
Originale e scansione dalla collezione di Claudio Vianini, L'esemplare è datato 1989, ma la grafica d'origine è sensibilmente più antica.
Carte ferroviarie - Carta ferroviaria FS, 1989.

 

Rete FS dalla Relazione annuale del 1959

Rete FS, 1959. 
Lato 2800 pixel, 6,4 Mpixel (1,8 MB), 300 DPI. 
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Il volume della Relazione annuale delle FS del 1959 conteneva due mappe a piena pagina: la prima riporta l'intera rete, la seconda riguarda la sola rete elettrificata, che allora era indubbio motivo di vanto per l'amministrazione italiana. In questa prima mappa ho corretto digitalmente un significativo errore (Voghera e Tortona erano state fatte "collassare" in un unico punto!) e ho distinto in base al colore la rete in trifase, desunta dalla mappa successiva. Vedo ora che anche la Cremona-Piacenza/Fidenza è disegnata con una riga di troppo!

Tra gli elementi più singolari, la presenza di tratte a binario unico in corrispondenza dei ponti maggiori: sul Po a Piacenza e Pontelagoscuro (quest'ultimo resisterà fino ad anni recenti!), sul Tagliamento presso Udine e sul Brenta a Padova. Nel 1959 esistevano ancora tre linee a scartamento ridotto: la Chiusa-Plan in Alto Adige (a vapore: poteva diventare un richiamo internazionale, venne chiusa nel 1960) e le ultime due tratte della rete sicula: Caltagirone-Dittaino e Castelvetrano-Agrigento (l'ultima tratta di quest'ultima scomparirà nel 1985).

Rete FS dalla Relazione annuale del 1959 - Rete FS, 1959.

 

Rete FS, 1959, elettrificazioni. 
Lato 2800 pixel, 6,4 Mpixel (2,3 MB), 300 DPI. 
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La mappa delle elettrificazioni evidenzia in colore rosso anche nell'originale le novità dell'anno: la più importante è senza dubbio la Torino-Milano (attivata nel 1961), con la trasversale dal Lago Maggiore ad Alessandria; seguono poi la Prato-Pisa/Viareggio, la Mestre-Udine, la linea di Ravenna e la Terontola-Perugia-Foligno, che portano la trazione elettrica ad alcuni significativi capoluoghi. La trazione trifase, colorata digitalmente in blu, domina ancora l'intera area ligure-piemontese (scomparirà nel 1961 da tutta l'importante direttrice che la limita a nord, dal Frejus a Torino e a Genova); essa è poi presente anche in due "enclavi": la Bolzano-Brennero (fino al 1965) e la Sondrio-Tirano: quest'ultima è stata aggiunta digitalmente in virtù della sua singolarità (l'unica linea allora non FS elettrificata in trifase). L'unica altra enclave, questa volta a corrente continua, è la Aosta-Prè S.Didier, che verrà poi deelettrificata nel 1968.
Rete FS dalla Relazione annuale del 1959 - Rete FS, 1959, elettrificazioni.

 

Rete FS, elettrificazioni 1959-2016. 
Lato 2800 pixel, 6,4 Mpixel (1,6 MB), 300 DPI. 
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In questo caso sono state colorate digitalmente in rosso tutte le elettrificazioni successive, quindi attivate tra il 1960 e il 2016 (l'ultima è la breve Bra-Alba, proprio del 2016) e sono state indicate con una croce le due de-elettrificazioni: la Aosta-Prè e la Ceva-Ormea (la terza, cioè la linea di Tenda, era già stata distrutta dalla guerra). Se per molte elttrificazioni è ovvia l'utilità, anche in ragione della connessione funzionale al resto della rete (Ferrara-Rimini, Bari-Taranto/Lecce, Roma-Napoli via Cassino) o per il traffico a scala regionale che vi si svolge (Milano-Cremona/Mantova, Lecco-Brescia, Milano-Mortara, ...) vi sono tuttavia molti altri kilometri la cui utilità a trazione elettrica meriterebbe un'analisi e un giudizio decisamente più difficili, anche in considerazione del modesto traffico attuale: Battipaglia-Potenza-Taranto, Taranto-Cosenza, trasversali interne siciliane, Mantova-Monselice, Chivasso-Casale, fino ad arrivare al caso limite di elettricazioni "monche" come la Chivasso-Ivrea, che, ben lontane dal risolvere problemi, ne hanno invece creati di non previsti (nel caso specifico: la scomparsa della relazione diretta Torino-Aosta). Per amor di patria non è stata indicata l'elettricazione sarda (sperimentale in corrente alternata monofase), iniziata nei primi anni '80 e abbandonata e demolita prima di essere portata a termine.
Rete FS dalla Relazione annuale del 1959 - Rete FS, elettrificazioni 1959-2016.

 

Rete FS, aperture/chiusure 1959-2016. 
Lato 2800 pixel, 6,4 Mpixel (1,6 MB), 300 DPI. 
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Nell'ultima mappa le elettrificazioni sono tutte riportate senza distinzione di colore, mentre sono state indicate in verde le nuove linee e i raddoppi, e in magenta le chiusure avvenute tra il 1960 e il 2016 (più precisamente, le linee senza servizio viaggiatori regolare ordinario). Per semplicità è stata omessa l'intera nuova rete AV Torino-Milano-Napoli (2005-2009), inclusa la Direttissima Firenze-Roma (1977-1992). Tra i raddoppi figurano numerose pietre miliari, che hanno modernizzato la rete nell'ultimo mezzo secolo: Adriatica Ancona-Lecce (salvo un breve tratto molisano ancora mancante), Roma-Napoli via Cassino e Tirrenica Meridionale, i valichi del Frejus, Tarvisio e Ventimiglia (ma gli ultimi due interamente su nuova sede) e infine alcuni raddoppi minori ma funzionali al traffico metropolitano (Bergamo, Lecco, Mortara). Tra le linee "nuove" sono incluse le ultime ricostruzioni postbelliche (Tenda e Faentina via Vaglia) e due linee già in concessione, passate alle FS e indicate per completezza (Novara-Biella e Monza-Molteno).

Ben più lungo, purtroppo, l'elenco delle chiusure: oltre alle già citate linee a scartamento ridotto, figura in primo luogo la rete piemontese, già tagliata negli anni '60 e poi definitivamente sacrificata nel 2010-2014. Segue una lunga serie di piccole linee diramate, alcune davvero minime e praticamente tutte scomparse da nord a sud: Cervignano-Grado, Fano-Urbino, Avenza-Carrara, Poggibonsi-Colle Val d'Elsa, Ellera-Tavernelle (PG), Terracina, Gragnano, Spinazzola Città, Margherita di Savoia, ecc. Vi sono poi le linee interrotte per problemi infrastrutturali mai risolti, come la Alcamo-Trapani, o con problemi infrastrutturali "presunti", come la Gemona-Sacile e la Fabriano-Pergola. Tra le linee chiuse al servizio regolare ma comunque meritevolmente utilizzate da Fondazione FS per servizi turistici, vanno almeno menzionate la Sulmona-Isernia, Novara-Varallo, Asciano-Monte Antico e Agrigento-Porto Empedocle.

Rete FS dalla Relazione annuale del 1959 - Rete FS, aperture/chiusure 1959-2016.

 

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