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"La città che sale"

Milano, 1925. 
Lato 4200 pixel, 16,8 Mpixel (5,9 MB), 150 DPI. 
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Le nuove vie sono sempre più complete e l'estensione della rete tranviaria ne è la riprova (Lorenteggio, Piazza VI Febbraio, P.le Susa, ...). Compare esplicitamente la Fiera Campionaria. La Circonvallazione esterna è ormai una realtà (ma la filovia circolare 90/91 verrà completata solo negli anni '50).
Collezione Matteo Sonz.

 

Milano, 1925 (fabbriche). 
  
In questo caso, come già per le acque del 1860, ho evidenziato digitalmente tutte le fabbriche, sfumando il resto. Come c'era da aspettarsi, emerge anche qui un quadro interessante, di una "città di industrie", in cui gli stabilimenti non sono relegati solo nelle estreme periferie, ma fanno parte integrante del tessuto urbano. Tra i più interessanti, notiamo gli stabilimenti A.L.F.A.al Portello e i vicini Romeo, futura Alfa Romeo, i Pirelli nell'area dove verrà appunto edificato il grattacielo Pirelli, la Carminati e Toselli (materiale tranviario, edificio ancor oggi esistente). Poi, più in periferia, gli stabilimenti tessili De Angeli (riedificati ormai da tempo), l'enorme area delle Officine Meccaniche (rasa al suolo nell'ultimo decennio), il Tecnomasio di piazzale Lodi. La Società Edison a pochi passi dal Duomo è l'erede della centrale termoelettrica di via Santa Radegonda, primo impianto cittadino di produzione di energia elettrica.
L'elenco completo, con le diciture originali della mappa, è riportato in basso.

 

 

1. Off. A.L.F.A. 24. Arti Graf. Bertarelli
2. Officine Romeo e C. 25. Soc. Edison
3. Stab. Isotta e Fraschini 26. Stabilimento De Angeli
4. Stabilim. Carminati e Toselli 27. Macello, Mercato del Bestiame
5. Stab. Alfieri e Lacroix 28. Stab. Fratelli Bertarelli
6. Officina Edison 29. Mercato di Frutta e Verdura
7. Stab. G.B. Izar, Stab. F.lli Radaelli, Stab. F.lli Pangrazzi 30. Arti Grafiche Navarra
8. Stab. A. Vallardi, Gipsoteca Vallardi 31. Stabilim. Monti e Martini
9. Tecnomasio Italiano 32. Stab. Cappelli
10. Soc. Riscaldamento Sanitari 33. Stab. Berardi
11. Officine E. Breda (l'Elvetica) 34. Officine del Gas
12. Off. Stigler 35. Off. Mecc. Riva
13. Stab. Pirelli e C. 36. Colorif. Ital. Meyer
14. Pastif. Tommasini 37. Soc. Elettrot. G. Ferraris
15. Stabilim. Lombardi e Macchi 38. Società Ital. Siry Chamon
16. Off. Insubri 39. Stabilimento Richard-Ginori
17. Dir. e Off. d. Secolo 40. Istit. Industr. Feltrinelli
18. R. Manifattura dei Tabacchi 41. Officine Meccaniche Miani e Silvestri
19. Stab. Johnson 42. Centrale Elettrica Municipale
20. Soc. "La Tessile" 43. Tecnomasio Italiano
21. Soc. Ceramica Lombarda 44. Off. Mecc. Aurora
22. Officine Bianchi 45. Fonderia Milanese di Acciaio
23. Stab. Ricordi 46. Off. Atala

 

Milano, 1937. 
Lato 5000 pixel, 20 Mpixel (8,2 MB), 110 DPI. 
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Una mappa dettagliatissima che si presta a molteplici chiavi di lettura. L'assetto ferroviario del 1931 (nuova Stazione Centrale e tutti i suoi raccordi) è ormai completato, ma si vedono ancora la stazione di Porta Nuova (ultimo residuo della vecchia Centrale, che sopravvivrà fino al 1960) e tutti gli "spazi vuoti" lasciati dai binari dismessi: scalo Sempione, linea originale per Monza lungo la via Restelli, ecc. Tra i numerosi raccordi merci, spicca quello che raggiunge gli stabilimenti Alfa Romeo dalla stazione Certosa.
La tracciatura della circonvallazione esterna è ormai quasi completata, se ne legge il disegno pur con alcuni tratti mancanti, soprattutto tra l'attuale Piazzale Lugano (il ponte della Ghisolfa è ancora una semplice strada semiagricola che scende alla Pecetta) e Piazzale Lotto, a sud del quale la circonvallazione si identifica con il percorso canalizzato del fiume Olona.
In centro, si vedono gli "spazi vuoti" corrispondenti agli sventramenti che daranno origine alle aree di corso Matteotti e piazza Diaz, mentre sono ancora tutti da disegnare gli assi di corso Europa e delle vie Albricci-Larga (che qui appare con l'effimera denominazione Adua - il termine Larga è invece quello storico, risalente alla dominazione spagnola, dove aveva il significato di "lunga").
Al di fuori della circonvallazione esterna, si notano le tracciature parziali di alcuni assi, che rimarranno in un certo senso incompiuti, non inquadrati in un disegno più organico (via Giovanni da Cermenate, viale Caterina da Forlì) o che viceversa saranno completati di lì a poco, prima della guerra (viale Argonne, con "chiusura prospettica" della chiesa dei S.S. Nereo e Achilleo, del 1940).
Collezione Matteo Sonz.

 

Milano - Atlante Zanichelli, 1947. 
Lato 2200 pixel, 4 Mpixel (1,6 MB). 
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Concludiamo la visione della "città che sale" con un'ultima mappa, un po' diversa dalle precedenti, in quanto è tratta da un atlante scolastico, quindi a più piccola scala, ma ugualmente assai dettagliata, e soprattutto inquadrante un'area più vasta, con ampi tratti di periferia. Si riconoscono così le aree allora in corso di espansione: soprattutto verso Sesto S.Giovanni intorno a Viale Zara (indicato ancora a tratteggio) e nella periferia ovest, oltre la circonvallazione esterna.
Mancano invece ancora del tutti i grandi quartieri di edilizia popolare, in primo luogo Quarto Oggiaro e il Gallaratese, mentre i nuclei urbani a nord (Affori, Niguarda, Bruzzano, ...) sono ancora ben distinti dalla città. Infine l'assetto ferroviario è quello quasi definitivo (è presente la vecchia stazione di Porta Nuova, al posto di Porta Garibaldi) e a nord ovest si vede il "trivio" delle autostrade prebelliche (Torino, Laghi e Brescia).

 

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