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Porta Tosa.  Un'altra vista ferroviaria classica: il Bivio dell'Acquabella, vale a dire la separazione tra le linee di Venezia e di Piacenza/Genova, presso l'attuale Piazzale Susa. L'interesse nella carta, in questo caso, è dovuto al fatto che è ancora tracciato il rettifilo originale della linea di Venezia che, prima di essere raccordata alla "vecchia" stazione centrale (ma allora in realtà nuova), proseguiva fin a ridosso dei Bastioni, con la stazione della Ferdinandea (1846), detta anche del Borgo Stella o di Porta Tosa: oggi del tutto scomparsa, ma ancora perfettamente disegnata sulla mappa (vedi anche un'altra mappa chiarificatrice).

Tutta l'urbanizzazione di quest'area venne tracciata dal Piano Beruto (1885) sulla base di una scacchiera ortogonale nord-sud ed est-ovest; tuttavia è interessante leggere proprio in questa mappa tre significative "eccezioni" che si scoprono legate a singolari preesistenze:

  • il tracciato della ferrovia dalla stazione centrale diventerà il viale Regina Giovanna, il cui orientamento ortogonale a corso Buenos Aires favorirà l'impostazione di una differente scacchiera, orientata a circa 40°, nell'area immediatamente a nord dell'altra;
  • il tracciato originale della Ferdinandea determinerà l'orientamento anomalo, leggibile ancor oggi, delle vie Archimede e Sottocorno.
  • il Rio S. Gregorio, poco sotto Porta Venezia, diventerà la via Nino Bixio (quella percorsa dal tram 23): uno dei tanti esempi di sopravvivenza di un tracciato più antico all'interno di una nuova maglia pianificata.
Milano, 1865 (particolari) - Porta Tosa.

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