Foto 10-13/13  ^ Indice ^      (foto singola)

Milano, 1865 (particolari)

Villapizzone.  Nell'area occidentale della periferia milanese si scoprono numerosi toponimi che poi diventeranno ferroviariamente celebri: la chiesa di S.Rocco (poi scomparsa, che diede il nome al futuro deposito locomotive), la Cascina Librera (nome dato al punto di connessione tra rete FS e rete FNM, presso la Bovisa), la stessa Bovisa (la stazione FNM e anche un'ulteriore stazione FS, chiusa con i lavori del Passante), Villapizzone (nuova stazione FS del Passante), la Bullona (stazione FNM, chiusa nel 2003 e qui scritta con una sola "l"). La Cascina Ghisolfa darà ovviamente il nome al celebre Ponte della Ghisolfa (ufficialmente il cavalcavia Bacula), da cui anche il libro di Testori che ispirò il film di Visconti "Rocco e i suoi fratelli".

Sotto la "a" di Ghisolfa, la chiesa di S. Spirito, oratorio campestre cinquecentesco ancora esistente, e che è anche la mia chiesa.

L'esagono in basso è il futuro Rondò del Sempione, poi Piazza Firenze. Poco più a ovest si dipartono la strada del Sempione (via Gassendi nel tratto iniziale e poi via Gallarate) e, attraverso il nucleo della Cagnola, la via Varesina.

Milano, 1865 (particolari) - Villapizzone.

 

Castello.  Vista del centro città, in cui spiccano la Piazza d'Armi (futuro parco Sempione, di cui si è già detto), il Castello Sforzesco e la grande piazza antistante, prima della costruzione dell'emiciclo del Foro Bonaparte, realizzato intorno agli anni '90 del XIX secolo.

Tra le altre cose, si nota il corso Sempione già al suo posto, con tanto di Arco della Pace. Il Borgo degli Ortolani (attuale via Canonica) è uno dei più consistenti nuclei a sviluppo lineare, fuori dai bastioni spagnoli; per contro, si nota l'ampio spazio ancora agricolo, dentro i bastioni, nella zona tra la Piazza d'Armi e il corso Magenta, dove poi si sviluppò la nuova edilizia signorile di via Vincenzo Monti e XX Settembre (e non a caso, nel 1893, passò di lì la prima tranvia elettrica cittadina).

In pieno centro, manca ovviamente la Via Dante (sventramenti del 1885-90) e la stessa Piazza del Duomo come la intendiamo noi, cioè con la Galleria (1865) e il relativo perimetro rettangolare.

Sono invece presenti le direttrici storiche della struttura a raggiera di uscita dalla città: la corsia dei Servi (poi Corso Vittorio Emanuele II), la via Manzoni, la via Meravigli, la via Broletto - Ponte Vetero. La Piazza Mercanti conserva ancora il suo aspetto "chiuso", con il palazzo della Ragione al centro (i puntini nella mappa ne richiamano le colonne), aspetto che perderà di lì a poco con l'apertura della via Mercanti, tra il Cordusio e la nuova piazza del Duomo.

Milano, 1865 (particolari) - Castello.

 

Porta Tosa.  Un'altra vista ferroviaria classica: il Bivio dell'Acquabella, vale a dire la separazione tra le linee di Venezia e di Piacenza/Genova, presso l'attuale Piazzale Susa. L'interesse nella carta, in questo caso, è dovuto al fatto che è ancora tracciato il rettifilo originale della linea di Venezia che, prima di essere raccordata alla "vecchia" stazione centrale (ma allora in realtà nuova), proseguiva fin a ridosso dei Bastioni, con la stazione della Ferdinandea (1846), detta anche del Borgo Stella o di Porta Tosa: oggi del tutto scomparsa, ma ancora perfettamente disegnata sulla mappa (vedi anche un'altra mappa chiarificatrice).

Tutta l'urbanizzazione di quest'area venne tracciata dal Piano Beruto (1885) sulla base di una scacchiera ortogonale nord-sud ed est-ovest; tuttavia è interessante leggere proprio in questa mappa tre significative "eccezioni" che si scoprono legate a singolari preesistenze:

  • il tracciato della ferrovia dalla stazione centrale diventerà il viale Regina Giovanna, il cui orientamento ortogonale a corso Buenos Aires favorirà l'impostazione di una differente scacchiera, orientata a circa 40°, nell'area immediatamente a nord dell'altra;
  • il tracciato originale della Ferdinandea determinerà l'orientamento anomalo, leggibile ancor oggi, delle vie Archimede e Sottocorno.
  • il Rio S. Gregorio, poco sotto Porta Venezia, diventerà la via Nino Bixio (quella percorsa dal tram 23): uno dei tanti esempi di sopravvivenza di un tracciato più antico all'interno di una nuova maglia pianificata.
Milano, 1865 (particolari) - Porta Tosa.

 

Porta Ticinese.  Per finire, uno sguardo a sud, senza la linea di cintura né la stazione di Porta Genova (1870), ma con il cuore della "trama d'acqua" milanese: la darsena, a cui confluisce da ovest l'Olona (poi canalizzato sotto i viali della circolare esterna 90/91) e defluisce il Ticinello a sud-est, mentre da sud arriva il Naviglio Grande ed esce il Naviglio Pavese.

La Darsena comunica poi con la cerchia del Naviglio interno attraverso la Conca del Naviglio, di cui esiste qualche resto nella via omonima.

I due borghi della Ripa e di S. Gottardo rappresentano altri esempi di edificazioni lineari fuori dalle mura, come il già visto Borgo degli Ortolani.

La chiesa di S. Lorenzo (a pianta circolare) appare ancora circondata da edifici, prima della formazione della piazza e dell'isolamento delle colonne. Infine a destra si vede il grande complesso dell'Ospedale Maggiore, oggi Università Statale.

Milano, 1865 (particolari) - Porta Ticinese.

 

Foto 10-13/13  ^ Indice ^   

[Indice della sezione / This Section]

[Home page]