Calderara. Il ramo orientale della linea, da Randazzo a Riposto, unisce i segni del terreno vulcanico, come questi muretti di lava, a una vegetazione varia e lussureggiante. |
Superga. Il primo giorno di ottobre ho l'occasione di tornare a Torino e risalgo a Superga con la prima corsa del mattino, in compagnia di turisti svizzeri e olandesi. Ecco la partenza della corrispondente corsa discendente, dalla stazione superiore. La tettoia metallica è una ragionevole aggiunta dei restauri degli anni '90. |
Pian Gambino. La giornata nuvolosa e l'inizio dell'autunno suggeriscono di sperimentare un'inquadratura in mezzo al bosco, che avvolge buona parte del percorso della dentiera. |
Provaglio. Un'inquadratura molto al limite, ma l'unica in grado di cogliere il passaggio della ferrovia al margine della torbiera di Iseo, il singolare ecosistema palustre situato immediatamente a sud del lago. |
Bagnasco. |
Eca Nasagò. Quasi venti anni più tardi, la ferrovia è giunta all'ultimo mese di servizio, ma il minuscolo fabbricato di Eca è ancora lì, ad accogliere il treno e il fotografo. |
Ormea. Ma la neve del XXI secolo non è certo paragonabile alle nevicate "vere" degli anni '80, come questa del febbraio 1986, ritratta da Franco Dell'Amico. |
La Salle. |
Breil-sur-Roya. Le inquadrature di locomotive trifasi nel breve periodo 1931-44 non sono certo numerose. Questa celebre immagine, riprodotta da un libro, mostra due E.554 in partenza da Breil, sullo sfondo delle caratteristiche rimesse ancor oggi esistenti. |
Corteolona. Un regionale Trenord nell'ombrosa stazione della Pavia-Codogno, con bella luce pomeridiana. |
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