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La storia del Gruppo E.330 apparve in quattro puntate sui numeri 224-227 di Italmodel. La voce della Wikipedia che tratta delle E.330 fa ampio uso di questo articolo, che è citato addirittura 35 volte tra le fonti: senza nulla togliere ai meriti dell'enciclopedia, mi sono detto che forse il lettore a questo punto sarà incuriosito di incontrare proprio l'articolo del 1979!

Posseggo due numeri in originale, acquistati usati, mentre per gli altri due avevo fotocopiato l'articolo in biblioteca, ormai circa 30 anni fa. Riproduco il testo proprio così, in questo mix di qualità, che è quello con cui l'ho conosciuto e apprezzato.

Ho incluso anche le copertine di due riviste perché sono altrettanto utili a inquadrare la materia e il contesto. In particolare la copertina del n. 227 mostrava una foto della nuovissima E.633.002 ancora in stabilimento: dunque, proprio mentre stava per apparire sui binari italiani la prima "locomotiva elettronica" (a chopper), l'ing. Mascherpa andava a narrare l'epopea elettrotecnica di 70 anni prima, con i suoi brevetti, i suoi schemi di funzionamento, i risultati che ponevano l'Italia all'avanguardia nella trazione elettrica ferroviaria. Infine sulla terza di copertina dello stesso n. 227 appariva la pubblicità del libro "Addio al vapore italiano", con cui numerosi fotografi offrivano "un doveroso ricordo della ferrovia a vapore italiana": erano infatti appena cessati gli ultimissimi servizi regolari, tra l'altro pochi anni dopo la conversione dell'ultima linea trifase, nel maggio 1976.

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Sul n. 10 della rivista iTreni Oggi, un ampio articolo ripercorreva i primordi della trazione trifase, con l'elettrificazione della galleria del Sempione, nel 1906, e l'effimero prolungamento a Sion (1919-25). Anche in questo caso, essendo il numero della rivista esaurito da moltissimi anni, si tratta di fotocopie fatte molto tempo fa in biblioteca.