Alassio. Architettura ricercata in stile vagamente floreale, e il nome alla sommità dell'edificio, sui fianchi laterali. |
Gambolò. Semplice iscrizione dipinta sull'intonaco giallo caldo, tipico delle stazioni lomelline. |
Rovato. Grandi lettere in rilievo, con un carattere vagamente razionalista, per questa stazione della Milano-Verona, fresca di restauro. |
Arcisate. Elaborato cartiglio in cemento su un fabbricato a bande colorate, per questa stazione della breve tratta Varese-Porto Ceresio, che mostra ancora una volta l'estrema "biodiversità" delle architetture nella ferrovia tradizionale. A dicembre 2009 la linea viene chiusa per i lavori del nuovo collegamento per Mendrisio e la nuova stazione di Arcisate diventerà in trincea, 8 metri sotto il piano stradale - evidentemente questa era "incompatibile con la qualità urbana" - mah... |
Catenanuova. Un'iscrizione un tempo decisamente comune era quella sul serbatoio dell'acqua, oggi pressoché scomparsa, non fosse altro per la scomparsa degli stessi serbatoi. In questa sperduta stazione della Catania-Caltanissetta l'iscrizione era invece ancora in buone condizioni. |
Genova Sampierdarena. Iscrizione ancora ben conservata, su questo fabbricato ottocentesco dalle forme inconsuete, né monumentali né scarne. |
Milano Farini. La scritta quasi scolorita, e ormai del tutto superflua, testimonia il tempo in cui gli scali merci si distinguevano in Grande Velocità (G.V.) e in Piccola Velocità (P.V.), come appunto questo di Milano Farini. |
Vicoforte S.Michele. Grandi caratteri in rilievo per le stazioni della "direttissima" Fossano-Ceva dei primi anni '30. |
Brenna-Alzate. Scritta dipinta su cartiglio bianco, per la più sperduta fra le stazioni della Como-Lecco, nell'alta Brianza. |
Macherio. Classiche lettere in terracotta per il piccolo fabbriacto di Macherio, nato come linea in concessione (Monza-Molteno-Oggiono) poi confluita nelle FS negli anni '50. |
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