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Electric Trains, gauge 00 (16.5 mm)

Binari.  La ferrovia Dublo, pur alimentata in corrente continua, utilizzava il tradizionale sistema a tre rotaie, analogo all'H0 Märklin (che però utilizzava motori a corrente alternata). Anche la forma realizzativa, con massicciata in lamierino, era molto simile all'intramontabile binario M di Märklin. La complicazione costruttiva della terza rotaia, soprattutto sugli scambi e incroci, era compensata dalla possibilità di realizzare anelli di ritorno senza problemi elettrici e soprattutto evitava di dover isolare tra di loro le ruote. Scambi e sgancia-vagoni ad azionamento elettromagnetico, pur probabilmente molto costosi, erano già del tutto analoghi a quelli moderni. Il binario rettilineo di base era lungo 29 cm (contro i 18 del Märklin) e le due curve concentriche avevano raggio di 38 e 43,8 cm rispettivamente, con angolo di 45°. Märklin usava raggi simili - 36 e 43,8 cm - ma con angolo di 30° e quindi 12 binari per cerchio anziché 8.
Electric Trains, gauge 00 (16.5 mm) - Binari.

 

Accessori.  Tra gli accessori troviamo figurine umane, marciapiedi e stazioni e un vasto assortimento di segnali ad ala, tipici del Regno Unito ed esteticamente molto simili a quelli FS. Coerentemente con la realtà, le stazioni avevano già allora i marciapiedi alti, per salire a bordo senza gradino.
Electric Trains, gauge 00 (16.5 mm) - Accessori.

 

Carro postale.  Hornby si era presa la briga di riprodurre una caratteristica tipica della ferrovia inglese, da noi sconosciuta: il carico della posta a treno in marcia. Il sistema era ad azionamento elettrico, con presa di corrente tramite la terza rotaia esterna.
Electric Trains, gauge 00 (16.5 mm) - Carro postale.

 

Vista d'insieme. Lato 2400 pixel, 5,3 Mpixel (1,8 MB), 150 DPI. 
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Uno dei volantini si apre a poster e all'interno è presente un quadro d'insieme degli articoli, direttamente mostrati su un impianto, con tanto di ponti, segnali, piattaforma girevole (ad azionamento manuale), binari di manovra e stazione di testa. Il sistema a terza rotaia permette senza problemi di realizzare un anello di ritorno (quello che gira intorno alla stazione).
Electric Trains, gauge 00 (16.5 mm) - Vista d'insieme.

 

Clockwork Trains, gauge 0 (32 mm) & Meccano

Copertina.  Insieme ai modelli in scala 00, ancora negli anni '50 rimaneva a catalogo la produzione in scala 0, quindi grande circa il doppio (1:43,5). Contrariamente alla scala 0 dei decenni successivi, che punterà a risultati di estremo realismo, con prezzi per pochi eletti, la scala 0 dei primordi era in realtà una versione molto più semplificata e verosimilmente economica. E soprattutto, nel caso della Hornby, non era a funzionamento elettrico ma a molla (clockwork, cioè meccanismo da orologio). Già negli anni '30, comunque, esistevano ferrovie in scala 0 più raffinate, a funzionamento elettrico, in genere sempre con il sistema a tre rotaie, tra cui naturalmente Märklin.
Clockwork Trains, gauge 0 (32 mm) & Meccano - Copertina.

 

Assortimento in scala 0.  A differenza dei modelli in 00, che riproducevano in modo realistico le locomotive reali, i modelli in 0 si limitavano ad alcune varianti di una macchina a due assi, solo vagamente somigliante al vero. Il meccanismo a molla poteva funzionare in una direzione sola o in entrambe ("reversing") e la locomotiva poteva essere fermata da un apposito binario ("automatic braking from track"), analogamente a quanto avverrà, ad esempio, per il treno Lego a pila 4,5 V degli anni '70. Non mancava comunque un buon assortimento di carri merci, assai più vari delle poche carrozze viaggiatori, in coerenza con la fondamentale funzione merci della ferrovia del tempo. Anche in questa scala i segnali riproducevano i tradizionali modelli ad ala inglesi.
Clockwork Trains, gauge 0 (32 mm) & Meccano - Assortimento in scala 0.

 

Binari.  Mentre il binario in 00 aveva foggia realistica con riproduzione di traversine e massicciata, il binario 0 di Hornby ci riportava ai primordi della ferrovia in miniatura, con soltanto tre "traversine" per pezzo, evidente economia costruttiva per una realizzazione in lamierino tranciato e vincolato da incastri. Anche i due raggi di curvatura - 30 e 60 cm - non erano pensati per realizzare impianti realistici con linee a doppio binario (come esplicitamente precisato nel caso dello 00) ma semplicemente per "scalare" il medesimo schema su due dimensioni diverse: nella lista a sinistra sono elencati i pezzi necessari per le due versioni.
Clockwork Trains, gauge 0 (32 mm) & Meccano - Binari.

 

Meccano.  La copertina del volantino dedicato esclusivamente alle scatole da costruzione, "il gioco che cresce con il ragazzo", come recita lo slogan. Il modello illustrato è la "Jumbo Mobile Crane", realizzabile con la scatola n. 8. Il catalogo prevedeva complessivamente 10 scatole via via più grandi, dalla 1 alla 10, più le due scatole elementari per principianti denominate 0 e 00. Per tutta l'epoca tradizionale, il Meccano era basato su due soli colori: il rosso identificava le piastre e il verde le barre.
Clockwork Trains, gauge 0 (32 mm) & Meccano - Meccano.

 

Motori.  Per l'azionamento dei modelli Meccano più complessi, erano previsti quattro motori, due con azionamento a molla e due elettrici, da 20 V. Ciascun tipo di azionamento prevedeva il motore unidirezionale e quello più sofisticato "reversing". La tensione di 20 V era verosimilmente un semplice valore di riferimento, dato che si precisa che si ottiene una potenza adeguata anche con i classici 12 V di una batteria.
Clockwork Trains, gauge 0 (32 mm) & Meccano - Motori.

 

Il piccolo meccanico.

Nuovo! Il piccolo meccanico.   Apri documento PDF

Il celebre Meccano Hornby fu inevitabilmente circondato da imitazioni, veri e propri cloni, come li si chiamerebbero oggi. Oltre a quello della Bral, che abbiamo incontrato parlando dei proiettori a passo ridotto, mi sono ritrovato a casa il volantino di questo "Piccolo meccanico" dell'italiana FALT - Fabbrica Articoli Lamiera Torino - dei primi anni '50. Ne propongo in pdf la copertina, l'introduzione, alcune costruzioni facili di una pagina iniziale e due difficili, presentate nelle ultime pagine.

Il piccolo meccanico. - Il piccolo meccanico.

 

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