Alla periferia della cittadina, un breve tratto in sede promiscua. Quattordici volte al giorno, gli abitanti di queste villette vedono sfilarsi davanti una 99 in pressione. Dedicata a tutte le barriere antirumore e le linee gialle della ferrovia italiana. |
Le foto dal treno in corsa rischiano di essere ripetitive, ma almeno una serve per dare l'idea di queste linee, che si svolgono quasi per intero in fitti boschi di conifere, forse poco spettacolari a livello di paesaggio, ma comunque notevoli a percorrerli dal vivo. |
Controluce serale a Drei Annen Hohne, la stazione di diramazione della linea che sale al Brocken, da cui arriva il treno qui ritratto. |
In cima al Brocken, a 1100 m di quota, si domina tutta la regione. La ferrovia vi si arrampica prima con un tornante e poi con una grande spirale. La 99 è qui ormai arrivata in vetta, ma da quando si sono sentiti i primi colpi di scappamento, e si è visto il vapore sbucare dai boschi, sono passati ben più di 20 minuti. |
Spettacolo delle due Mallet che entrano in stazione al Brocken al traino di un bellissimo treno storico. |
Al capolinea della tratta più orientale arriva un treno a vapore in composizione ridotta rispetto a quella standard da 8 carrozze (350 posti) della linea del Brocken. |
Geometria dello scambio. |
Panning sul gancio di coda (in tutti e quattro i giorni non ho fatto altro che ringraziare chi ha inventato le fotocamere con stabilizzatore!). |
Si tratta di una specie di Rocchetta Sant'Antonio, vale a dire una stazione di diramazione persa nel nulla, con l'unica differenza che qui si è nei boschi invece che tra i campi pugliesi. Alle ultime luci del pomeriggio, l'automotrice sulla destra è pronta per riportarmi a Wernigerode, dopo due ore di viaggio tra le conifere, mai a più di 35 km/h. |
L'atrio di questa interessante stazione di testa è decorato con due vetrate a mosaico. |
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