Riva del Garda. Quando arrivo a Riva, là dove il lago finisce, il sole è ormai vicinissimo al tramonto e tinge di rosso solo la parte alta della costa orientale. Alcune navi, non utilizzate in inverno, sono lasciate in sosta nei vari approdi del lago: a Riva trovo il grande ferry "Brescia" del 1989. |
Navene di Malcesine. Sulla strada del ritorno, il cielo verso la pianura si dipinge di un vivo e spettacolare rosso arancio. |
Sirmione. L'indomani, attimi fortunati di sole illuminano il bacino meridionale del Garda, come lo si vede dalla sottile lingua di terra che unisce Sirmione alla pianura. La costa sulla destra è quella tra Bardolino e Garda. |
Torri del Benaco. Quando torno a Torri, per traghettare verso Maderno, il sole sta per diventare un ricordo. Ormai già a bordo del ferry, riesco a cogliere ancora per un momento il castello e la limonaia illuminati sotto le nuvole. |
Riva del Garda. In un lucente mattino di febbraio, parte la scuola vela per i bimbi. Dopo averli visti salire a bordo - con qualche difficoltà e parecchia intraprendenza - mi piace ritrarre la geometria delle quattro vele che affiancano il gommone dell'insegnante, sullo sfondo in controluce della sponda orientale. |
Riva del Garda. Passeggiando sul lungolago, scopro che la nave Mantova (1986) e la moderna Pelèr (2020) sono ormeggiate accanto alla storica centrale idroelettrica. |
Riva del Garda. Il piroscafo "Italia", decano della navigazione del Garda (1908) passa l'inverno ormeggiato a Riva. |
Riva del Garda. |
Pregasina. La statua "Regina Mundi" (1977) è collocata su una spettacolare terrazza panoramica lungo l'itinerario che, deviando dalla strada del Ponale, da Riva conduce alla minuscola frazione di Pregasina. |
Pregasina. La storica strada del Ponale, che da Riva sale per la stretta gola di questo torrente, collegandola alla val di Ledro, nel 2000 è stata sostituita da una lunga variante in galleria. Con una singolare scelta, la vecchia strada, ora destinata a bici e pedoni, è stata "inselvatichita", trasformandola in sentiero sterrato. Si è trattato di una soluzione decisamente non filologica, dal momento che l'itinerario, sia pure stretto e aspro, nasceva proprio come opera di ingegneria carrabile. Anche la tratta iniziale della strada per Pregasina, che si stacca da quella del Ponale, è stata sostituita negli anni '90 da un nuovo tracciato parzialmente in galleria. In questo caso tuttavia, la strada storica si è conservata intatta e se ne può ancora vivere pienamente l'ardito percorso, scendendo a piedi dalla terrazza della Regina Mundi. Lungo gli stretti tornanti, la vista si apre sul lago, la piana di Riva e la caratteristica rupe che la separa da Torbole. |
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