Riva del Garda. Al confine con il Trentino il percorso pedonale si interrompe, e prosegue la sola Gardesana, con la galleria Limniadi, in vista del Monte Brione, che chiude la piana di Riva. |
Limone sul Garda. Il ferry boat Adamello effettua una spola Riva-Malcesine che supplisce all'interruzione per frana della Gardesana Orientale. |
Limone sul Garda. A Limone, come ben si intuisce dal nome, abbondano le limonaie, pressoché tutte abbandonate, come questa, adagiata a gradoni sulla costa, di fronte alla spettacolare morfologia della sponda veneta. |
Limone sul Garda. Il primo piano sulla limonaia mostra quel che ne rimane, ovvero la struttura muraria a terrazzi. |
Limone sul Garda. Ulivi e monti innevati. |
Tignale. La Limonaia Prà de la Fam è tuttora in opera anche come sede museale, e mostra come la struttura muraria, sopravvissuta nelle limonaie abbandonate, fosse completata da pareti in legno e vetro, a costituire una grande serra chiusa. |
Tignale. Dall'alto della minuscola frazione Piovere, scende presto la sera nel pomeriggio invernale, mentre la luce radente evidenzia ogni intaglio vallivo sul versante veneto. |
Torri del Benaco. Esattamente un anno più tardi, a conclusione delle vacanze di Natale, ritorno sul Garda, pernottando a Sirmione e dedicandomi per la prima volta alla sponda veneta. Il castello di Torri del Benaco, al margine del borgo, ingloba una limonaia, tuttora in funzione come struttura museale e ovviamente orientata a sud. Le ampie pareti vetrate, intervallate dai pilastri in muratura, rendono piacevolmente diverso il prospetto del castello. |
Brenzone. Percorrendo tutta la costa veneta in direzione nord, mi fermo man mano che trovo qualche elemento di rilievo: uno di questi è la chiesa di San Zeno de l'Oselet, annessa al cimitero, con il suo attraente campanile romanico, che si disegna tra gli ulivi e il versante del Monte Baldo. |
Brenzone. La chiesa e lo stesso campanile, visti da monte. |
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