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Valli di Lanzo a primavera

Ceres.  L'ultima corsa discendente transita sulla parte ad architravi del viadotto di Ceres.
Valli di Lanzo a primavera - Ceres.

 

Traves.  Il servizio della sesta corsa sta per concludersi: la raggiungo al volo a Traves.
Valli di Lanzo a primavera - Traves.

 

Germagnano.  Infine l'ALn 668.903 manovra per ricoverarsi, accanto alla gemella 901 che avevo già incontrato lo scorso ottobre.
Valli di Lanzo a primavera - Germagnano.

 

Traves.  Nella mia precedente gita del 2015, i treni TTR - analoghi ai Minuetto di Trenitalia - erano utilizzati anche nella parte alta della linea. Un TTR sosta nella piccola fermata di Traves, sullo sfondo della frazione alta di Villa.
Valli di Lanzo a primavera - Traves.

 

Germagnano.  Ancora nel 2015, nella tratta iniziale poco oltre Germagnano, la linea e la strada serpeggiano a fianco della Dora.
Valli di Lanzo a primavera - Germagnano.

 

Singolarità architettoniche in stazione

 Pre S. Didier.  Le affascinanti e inconsuete "stazioni alpine" della Lanzo-Ceres invogliano a far memoria di altri fabbricati di stazione diversi dal consueto: preziose singolarità architettoniche spesso accomunate dalla presenza di un semplice binario diesel e della sua automotrice.

La prima linea che torna alla mente è la Aosta-Pre S.Didier, 31 km di tortuosa arrampicata dai 570 m di Aosta ai 1000 del capolinea, realizzata nel 1928 per scopi prettamente minerari e chiusa alla fine del 2015. Tutti i suoi fabbricati di stazione sono realizzati in una tecnica mista di pietra e legno e si rifanno alla Cascina l'Ôla di Introd (AO), soprattutto per quanto riguarda la struttura a colonne sul fronte binario che caratterizza Pre e Morgex. Nel 2014 il manto nevoso si conserva fino ai primi di marzo, permettendo di inquadrare il grande fabbricato di Pre innevato al sole (d'inverno la stazione non va mai in luce).

Singolarità architettoniche in stazione - Pre S. Didier.

 

 Morgex.  Simile eppure diversa, grazie alla tonalità molto più calda del legno a vista, la stazione immediatamente a valle risplende nel sole del mattino, in una bella giornata di febbraio, mentre il massiccio del Monte Bianco appare dietro il versante che chiude la conca di Morgex, e la bicicletta del fotografo riposa contro la colonna.
Singolarità architettoniche in stazione - Morgex.

 

 Derby.  Anche le altre sette stazioni della linea - La Salle, Derby, Avise, Arvier, Villeneuve, St.Pierre e Sarre - riprendono il medesimo stile, seppure in forme più contenute, che diventano quasi minuscole a St. Pierre e qui a Derby. L'angolo formato dalle due automotrici in arrivo rende ben evidente la tortuosità della linea che, con una pendenza quasi costante del 30 per mille, risale la tratta finale della valle della Dora.
Singolarità architettoniche in stazione - Derby.

 

Montechiaro d'Asti.  Un'altra linea celebre per il fascino dei suoi fabbricati è la Chivasso-Asti, chiusa dall'estate 2011, tra le prime a cadere nel triennio più nero della ferrovia italiana. Realizzate nel 1912 dall'ing. Giacomo Sutter, le stazioni si distinguono per l'elegante composizione di laterizi e intonaco, che richiama le forme della villa piemontese. Due anni dopo la chiusura, percorro la linea in auto, trovando molte stazioni perfettamente restaurate, lucenti nel cuore dell'estate e spesso sedi di ristoranti, come nel caso di Montechiaro d'Asti.
Singolarità architettoniche in stazione - Montechiaro d'Asti.

 

Montiglio-Murisengo.  Il dettaglio dell'iscrizione in terracotta, qui realizzata in rosso, anziché nel più comune blu, per armonizzarsi con la tinta del laterizio.
Singolarità architettoniche in stazione - Montiglio-Murisengo.

 

Montiglio-Murisengo.  La Tipomobile è in posa sul piazzale di stazione, e la somiglianza tra i vari fabbricati della linea è assai evidente.
Singolarità architettoniche in stazione - Montiglio-Murisengo.

 

 S. Maurizio.  Se le stazioni della tratta alpina, da Lanzo in poi, sono in assoluto le più singolari, va detto che anche i fabbricati della tratta pianeggiante della Torino-Ceres si distinguono per una sobria eleganza, enfatizzata dalla tinteggiatura rossa con lesene bianche e dalla piccola pensilina metallica, come nel caso di San Maurizio, in cui sta entrando un "TTR", il Minuetto della GTT.
Singolarità architettoniche in stazione - S. Maurizio.

 

Ghirla.  La ferrovia Varese-Luino, nota anche come linea della Valganna, rimase in esercizio tra il 1903 e il 1955, a scartamento di 1100 mm ed elettrificazione "tranviaria" a 600 V in corrente continua (salvo una breve parentesi sperimentale in corrente alternata trifase nei primi tre anni d'esercizio, sempre a 600 V). La diramazione Ghirla-Ponte Tresa risale invece al 1914 ed è stata chiusa nel 1953. La stazione di Ghirla, bivio tra le due linee, e trasformata in fermata dei bus, si è quindi conservata intatta senza binari ormai per più di 60 anni e appare ancora oggi un luogo di grande fascino, specie nell'assenza di autobus del mattino festivo. Il tipico emblema intrecciato della "Società Varesina per Imprese Elettriche" si legge tuttora sul fianco del fabbricato.
Singolarità architettoniche in stazione - Ghirla.

 

Cuneo Gesso.  La stazione originale della città di Cuneo, situata lungo l'argine del torrente Gesso, aveva perso importanza con l'apertura dell'attuale impianto sull'Altipiano (1937). A Cuneo Gesso hanno continuato a transitare i treni della linea Cuneo-Mondovì, fino alla sua chiusura nel giugno 2012. L'ampio e sobrio fabbricato, nel suo tipico intonaco ocra, è un interessante esempio di impianto ottocentesco di un certo livello, che, vivendo per decenni in una specie di appartato oblio, ha conservato pressoché intatto il suo fascino antico.
Singolarità architettoniche in stazione - Cuneo Gesso.

 

Nucetto.  La singolarità di una stazione non si limita tuttavia alle sue sole linee architettoniche: anzi, spesso mi piace distinguire un'altra singolarità, creata da un contesto naturale fuori dal comune, in cui si stia bene, si percepisca il legame "ecologico" tra la ferrovia e il suo ambiente. E' questo il caso di Nucetto, tipico fabbricato viaggiatori unificato FS, immerso nei boschi dell'alta Val Tanaro, sullo sfondo della barocca parrocchiale di S. Maria Maddalena. Siamo alla prima fermata della ferrovia Ceva-Ormea, chiusa nel 2012 e riconvertita ad esercizio turistico dal 2016, a cui sono tornato ininterrottamente lungo la mia vita, e a cui dedico oggi un nuovo racconto, gemello di questo che state leggendo.
Singolarità architettoniche in stazione - Nucetto.

 

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