Boretto. Pochi giorni dopo la mia gita a Ceres, sempre a gennaio 2023, faccio lo stesso ragionamento per la Parma-Suzzara: anche qui ci tengo a viaggiarci sopra, prima che l'elettrificazione in corso cambi completamente la fisionomia della linea! Da Guastalla a Suzzara e da qui a Poggio Rusco mi dicono che i pali sono già posati, mentre tra Parma e Guastalla per fortuna ci sono solo le fondamenta, ma sicuramente è ormai questione di pochissimo tempo. Salgo in treno a Lodi e raggiungo Parma. Arrivano due ALn 663 da Suzzara e sono una lavagna ambulante, colme di graffiti vandalici: capisco che anche qui si mette male. Il treno per Suzzara è però un altro, ed è una sorpresa: due Turche, ovvero le automotrici ex ACT di Reggio del 1995, ultima evoluzione delle ALn 663 Fiat, così soprannominante perché analoghe a un modello per la Turchia! Lo stato estetico però è solo di poco migliore... vabbè. Scendo a Boretto ma la stazione è tutta un cantiere: molto meglio la lucente chiesa di San Marco Evangelista, che spicca sopra l'abitato. |
Boretto. Mi incammino verso l'argine del Po e dedico uno scatto alla nave pirodraga fluviale "Secchia" (c. 1930) appartenente al Museo del Po. Non mi risulta chiarissimo se il museo sia aperto, ma la nave è lì in bella mostra! |
Pieve Saliceto. Di buon passo lungo l'argine maestro arrivo fino a Pieve Saliceto. Il primo treno è una doppia di ALn 663 (anch'esse largamente ripulite). |
Pieve Saliceto. Le due ALn 663 transitano sullo sfondo del pioppeto. |
Pieve Saliceto. Ora compaiono altre due Turche: non sono le stesse su cui ho viaggiato, ma abbisognano comunque di paziente ripulitura. Meno male che la livrea è proprio bella! |
Pieve Saliceto. Versione in tele... |
Pieve Saliceto. Riprendo il treno da Pieve diretto a Brescello, ancora sulle Turche. |
Brescello. A Brescello non posso omettere un saluto alla 835.106, "finta" locomotiva di Don Camillo (nel senso che è ben diversa da quelle della Società Veneta usate nei film), ma pur sempre un bel monumento. |
Brescello. Infine alle 16.20 è previsto l'incrocio tra Turche e ALn 663. Per ora ho ripulito queste ultime, allargando il panoramix per includere gli alberi invernali. Scende l'imbrunire e riparto per Parma, verso casa. |
Parma. Se a gennaio i pali erano arrivati a est di Pieve Saliceto, so bene che nelle settimane successive sono rapidamente avanzati fino a Brescello, così la gita di maggio è davvero un ultimo addio, che sarà peraltro ancor più funestato dai graffiti vandalici. Così me la prendo comoda, tralascio i treni della mattina e, appena giunto a Parma, mi dedico a un ciclogiro per le vie del centro storico. Con la luce dalla parte dell'abside, metto insieme due scatti posteriori della cattedrale, in grandangolo e in teleobiettivo. Quello con il campanile è ritagliato millimetricamente al ponteggio dell'adiacente battistero. |
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