Brescello. Alle 16.20 è previsto un incrocio a Brescello, così torno in stazione per la versione pomeridiana. La ALn 663.019 sosta sul secondo binario in attesa dell'incrociante. |
Brescello. In realtà l'ALn 668 incrociante è pesantemente graffitata (uno dei tanti indici di "trascuratezza" verso la ferrovia); per ora non ho voglia di ripulirla e mi concentro sull'ALn 663, sfruttando il bell'albero fiorito. |
Brescello. Per la partenza dell'automotrice allargo l'inquadratura, fino a includere il grande albero. |
Brescello. La calda luce del pomeriggio invoglia a fotografare anche il fabbricato di stazione, con i bei cancelli vintage e il magazzino merci di sfondo. All'immagine del pomeriggio abbino due viste del mattino, entrambe con bici. A Boretto sopravvive il vecchio disco indicatore che segnala la posizione dello scambio. |
Sorbolo. A questo punto... bisogna tornare a Parma! L'ultima tratta porta a 65 ciclo-kilometri il totale della giornata. Anche se sono stati tutti in piano, era davvero tanto tempo che non ne facevo così tanti! Prima che le velature del tramonto assorbano tutta la luce, c'è ancora un treno per Parma: appena dopo il passaggio a livello della statale a Sorbolo Levante, vedo un grande casale giallo, quasi maestoso, subito di là del binario. La foto non è un panoramix ma un grandangolare ritagliato, perché gli spazi erano quello che erano, ed è scattata sollevando al massimo la fotocamera; anzi, nell'originale si vede la mia ombra "a braccia alzate" (per gioco ho lasciato l'ombra della fotocamera sul filo inferiore del ritaglio a sinistra!). |
Nuovo! Codisotto. Due settimane più tardi, il cielo promette una nuova giornata di sole. Questa volta il programma prevede di arrivare a Mantova e proseguire su Suzzara con una coincidenza di 11 minuti. Il treno da Milano arriva con un quarto d'ora di ritardo e almeno una ventina di persone, appena scese dal treno, si domandano dove sia la loro coincidenza... Così, invece che in un quarto d'ora di treno, raggiungo Suzzara in 70 minuti di pedalata, vabbè. Per fortuna che, dopo il primo monotono tratto sul rettifilo della statale 62, superato il Po mi infilo in una strada campestre per Codisotto davvero piacevole, con roggia accanto, ville storiche e alberi fioriti. Arrivo a Codisotto giusto in tempo per le due ALn 663 da Parma. Per avere a fuoco anche i fiori in primo piano, unisco digitalmente due differenti scatti. Sullo sfondo si intuiscono le reti arancioni dei lavori di elettrificazione, che cambieranno il volto di questa linea, con qualche dubbio che ciò avverrà "in meglio"... |
Nuovo! Tagliata. Da Codisotto attraverso Luzzara e punto al rettifilo con il canale. Comodamento seduto sul prato, nella mattina che si riscalda, attendo il treno successivo. Si tratta di una doppia mista, ALn 663 e ALn 668.018, una delle sei unità, ex Ferrovia Suzzara-Ferrara del 1978-79, analoghe alla serie 1000 FS. |
Nuovo! Luzzara. A mezzogiorno torno in stazione a Luzzara, che è ora in favore di luce. Sono già in posizione, suona la campanella, e poi... ma che cosa è che compare giù in fondo, dalla curva dietro il casello?! Niente meno che la ALn 2463, l'esemplare unico ancor oggi colorato nel tradizionale e allegro arancione dell'ACT!! Un bel colpo di fortuna che sicuramente cambia la prospettiva della giornata! |
Nuovo! Luzzara. Per il treno successivo, non voglio allontanarmi troppo da Luzzara: trovo un prato poco a nord della stazione e mi invento un'inquadratura grandangolare che provi a cogliere l'arrivo della primavera. L'ALn 663.1016 (ex Ferrovie Padane, 1994) è una delle tante che richiede un paziente lavoro di ripulitura dai graffiti vandalici... |
Nuovo! Luzzara. Tornando in centro, mi attira il complesso della chiesa e dell'ex convento degli Agostiniani, come lo si osserva da un ombroso giardino. E naturalmente con bici in posa! |
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