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Ferrovie di Prealpi e Alpi

Ferrovia Val Brembana.  La linea venne aperta nel 1906 da Bergamo a San Pellegrino Terme e poi prolungata nel 1926 fino a Piazza Brembana. Fin dall'origine è stata elettrificata a 6.000 Volt in corrente alternata monofase a 25 Hz, allora inconsueta soluzione d'avanguardia. La cartolina è doppiamente vintage: risale infatti agli anni '70, e quindi ne proponeva la memoria già allora, a ferrovia ormai chiusa.
Ferrovie di Prealpi e Alpi - Ferrovia Val Brembana.

 

Ferrovia Mori-Arco-Riva.  Era una ferrovia lunga 24 km, con trazione a vapore e scartamento da 760 mm, inaugurata nel 1891, quando faceva parte dell'impero austro-ungarico. Passata all'Italia con la fine della prima guerra mondiale, venne prolungata da Mori a Rovereto nel 1925, per poi essere chiusa nel 1936 (Wikipedia). Il manifesto pubblicitario, realizzato secondo gli stili tipici dell'epoca, testimonia che anche questa linea era pensata con finalità tipicamente turistiche.
Ferrovie di Prealpi e Alpi - Ferrovia Mori-Arco-Riva.

 

Ferrovia delle Dolomiti.  La Calalzo-Cortina-Dobbiaco è stata inaugurata nel 1921 con trazione a vapore e scartamento 950 mm, completando una precedente ferrovia militare incompiuta risalente alla grande guerra. Elettrificata nel 1929, è stata poi chiusa tra il 1962 e il 1964, prima dal lato di Dobbiaco e poi da quello di Calalzo (Wikipedia). La copertina della rivista della Brown Boveri mostra i nuovi treni realizzati da questo celebre costruttore svizzero in concomitanza con l'elettrificazione.

La Calalzo-Dobbiaco è senza dubbio l'esempio più evidente di una ferrovia eccezionale, per i luoghi attraversati, l'importanza turistica, il paesaggio spettacolare, chiusa negli anni del boom a causa della totale incapacità di vederne il valore e immaginarne un futuro. Il testo di Evaldo Gaspari, che ne racconta il declino con lucida e appassionata precisione, è talmente importante per capirne gli eventi che l'ho riportato per ampi tratti.

Ferrovie di Prealpi e Alpi - Ferrovia delle Dolomiti.

 

Ferrovia delle Dolomiti.  Le Olimpiadi Invernali di Cortina del 1956 sono stati l'ultimo evento in cui la Ferrovia delle Dolomiti ha rivestito un ruolo di rilievo. Per l'occasione furono ordinati due nuovi elettrotreni TIBB, dalla caratteristica forma arrotondata (comune ad esempio ad analoghi mezzi della Roma-Fiuggi). Una volta chiusa la linea, gli elettrotreni sono stati trasferiti sulla Trento-Malè.
Ferrovie di Prealpi e Alpi - Ferrovia delle Dolomiti.

 

Ferrovia Rocchette-Asiago.  La linea è stata inaugurata nel 1910, nata prioritariamente per favorire il trasporto merci dell'industria tessile vicentina (Wikipedia). Era a scartamento 950 m, con lunghezza di 21 km, di cui quasi 6 con cremagliera Strub. L'esercizio, curato dalla Società Veneta, è sempre stato a vapore, con locomotive di costruzione svizzera SLM simili alle 980 delle linee a cremagliera FS. La linea è stata chiusa nel 1958. A differenza delle linee viste finora, questa non era nata con finalità turistiche, ma è evidente che un impianto a cremagliera che si arrampica su un altopiano alpino sarebbe stato facilmente convertibile a un uso turistico.
Ferrovie di Prealpi e Alpi - Ferrovia Rocchette-Asiago.

 

Ferrovia Ora-Predazzo.  La linea della Val di Fiemme venne aperta nel 1917 nell'allora territorio austro-ungarico come ferrovia a scartamento ridotto da 760 mm e trazione a vapore. Con la fine della grande guerra, la linea passò alle FS, che la gestirono fino al 1927. In tale data la gestione passò a una nuova società appositamente costituita, la Ferrovia Elettrica Val di Fiemme (FEVF) che, come diceva la sua stessa ragione sociale, ne prevedeva l'elettrificazione. La nuova linea, ricostruita a scartamento metrico e con trazione elettrica a 2600 V in corrente continua, venne inaugurata nel 1929 (Wikipedia).

La singolarità geografica della Val di Fiemme è data dal fatto che il tratto basso del torrente Avisio è assai meno antropizzato e accessibile della media valle. Di conseguenza la ferrovia, così come la strada, arrivava a Cavalese attraverso il passo di S.Lugano, risalendo la montagna da Ora, con una successione di sette tornanti in rampa. Il viadotto di Gleno, al quinto tornante, è stato uno del simboli della linea: qui è ritratto in una foto ufficiale del TIBB, che aveva fornito le elettromotrici, sullo sfondo della valle dell'Adige. Dopo la chiusura della linea, all'inizio del 1963, le elettromotrici finirono sulla Genova-Casella dove furono ampiamente utilizzate. La colorazione iniziale gialla e rossa nel dopoguerra divenne grigia e celeste.

Ferrovie di Prealpi e Alpi - Ferrovia Ora-Predazzo.

 

Cremagliera del Renon.  La tratta Assunta-Soprabolzano-Collalbo dell'altopiano del Renon, ancora oggi in funzione, era nata come parte di un unico sistema ferroviario che portasse i viaggiatori dal centro di Bolzano fino all'altopiano. Il dislivello maggiore, di circa 910 m, era superato da una tratta a cremagliera, in cui le normali elettromotrici venivano spinte (o frenate) da un apposito locomotore, posizionato sempre lato valle. La linea, a scartamento metrico ed elettrificata a 800 V in corrente continua, venne inaugurata nel 1907. Dal 1966 la tratta a cremagliera è sostituita da una funivia (poi totalmente ricostruita nel 2009) che arriva a Soprabolzano, facendo diventare secondario il breve tratto fino all'Assunta, dove si svolge oggi un servizio ridotto. La funivia, pur partendo alla periferia nord di Bolzano, ha ridotto sensibilmente i tempi di viaggio e ha così contribuito a garantire la sopravvivenza della parte alta della linea; con questa immagine della tratta a cremagliera ricordiamo tuttavia la singolarità tecnica con cui questa ferrovia era nata (Wikipedia).
Ferrovie di Prealpi e Alpi - Cremagliera del Renon.

 

Tranvia Luino-Ponte Tresa  La rete di tranvie varesine - tutte amministrativamente classificate come ferrovie - è scomparsa nei primi anni '50. La Luino-Ponte Tresa, inizialmente a scartamento di 850 mm, nel 1924 è stata portata allo scartamento di 1100 mm, per unificazione con le restanti linee Varese-Luino/Ponte Tresa. Danneggiata dalla guerra, è stata poi riaperta solo per la tratta Luino-Cremenaga e definitavamente chiusa nel 1948. Un'elettromotrice transita a Voldomino, alla periferia di Luino.
Ferrovie di Prealpi e Alpi - Tranvia Luino-Ponte Tresa

 

Ferrovia Chiusa-Plan.  La ferrovia della Val Gardena era l'esempio più celebre di autentica ferrovia a vapore alpina. Realizzata dall'Austria durante la grande guerra per ovvie esigenze militari, era stata inaugurata nel 1916 e aveva il tradizionale scartamento austriaco da 760 mm (Wikipedia). Con il ritorno della pace è stata presa in carico dalle FS, diventando una delle poche linee FS a scartamento ridotto. La trazione rimase sempre a vapore e le 7 locomotive austriache che vi erano impegnate diventarono il gruppo R.410 delle FS.

In 31 km la ferrovia saliva dai 520 m di Chiusa ai ben 1592 m di Plan, la stazione a maggior quota mai realizzata in Italia, toccando tutti i centri principali della Val Gardena: Ortisei, Santa Cristina e Selva (mappa TCI 1957). La ferrovia venne chiusa nel 1960, senza avere l'intelligenza di capire che una linea simile - anche proprio per l'uso della trazione a vapore - poteva essere un elemento di eccezionale interesse culturale, storico e turistico, in maniera del tutto analoga, ad esempio, alla Achenseebahn, solo 80 km di là del confine.

A questa linea è dedicato un racconto specifico.

Ferrovie di Prealpi e Alpi - Ferrovia Chiusa-Plan.

 

Ferrovia Voghera-Varzi.  Si trattava di una linea di 32 km, nell'oltrepò pavese, realizzata nel 1931 e chiusa nel 1966. Progettata da Ernesto Besenzanica, già padre della ferrovia Sangritana, venne realizzata da subito a trazione elettrica a 3000 V in corrente continua, un sistema che al principio degli anni '30 era ancora nella sua fase sperimentale. La cartolina mostra l'elettromotrice ACD 22 (OMS-TIBB) facente parte della dotazione originale di 3 elettromotrici.
Ferrovie di Prealpi e Alpi - Ferrovia Voghera-Varzi.

 

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