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Centro e sud

Ferrovia Alto Pistoiese.  La linea Pracchia-San Marcello Pistoiese-Mammiano, lunga 17 km, è stata realizzata nel 1926, a scartamento ridotto italiano da 950 mm e trazione elettrica a 1200 V in corrente continua. A Pracchia si connetteva con la linea FS del valico appenninico della Porrettana, proveniente da Pistoia, che fino all'apertura della Direttissima Bologna-Firenze (1934) aveva rappresentato il principale collegamento ferroviario nord-sud: la Ferrovia Alto Pistoiese nasceva quindi come connessione turistica della Montagna Pistoiese a tale asse ferroviario (Wikipedia). Il tratto finale di circa 1 km da San Marcello a Mammiano prevedeva un regresso in uscita da San Marcello e venne chiuso già nel 1956, mentre l'intera linea venne chiusa nel 1965.
Centro e sud - Ferrovia Alto Pistoiese.

 

Ferrovia Saline-Volterra.  Per raggiungere la città di Volterra, la ferrovia da Cecina prevedeva un primo tratto di 30 km pressoché in piano, fino alla località di Saline, raggiunta già nel 1863. Da qui, nel 1912, venne inaugurato il proseguimento in rampa di 8 km fino a Volterra, di cui quasi 4 a cremagliera (Wikipedia). Il tratto da Saline a Volterra è stato chiuso nel 1958, generando una specie di "incompiuta di ritorno": mentre varie ferrovie sono state considerate incompiute per non aver mai raggiunto la destinazione principale, come ad esempio la Aosta-Pre S.Didier che non arriva a Courmayeur, qui si è chiuso il pezzo finale, facendo diventare monca una linea che era già completa e condannando la Cecina-Saline a un'esistenza stentata, sempre a rischio di chiusura.

Nell'immagine, risalente ai primi tempi dell'esercizio, una locomotiva 980 di costruzione svizzera SLM sta percorrendo la tratta a cremagliera. Come in molti impianti simili, la locomotiva era sempre orientata dal lato valle, per motivi di sicurezza.

Centro e sud - Ferrovia Saline-Volterra.

 

Ferrovia Roma-Fiuggi-Frosinone.  Si trattava di un'importante e lunga linea a scartamento ridotto 950 mm e con trazione elettrica, che in oltre 130 km connetteva Roma con Frosinone, passando per Palestrina, Fiuggi e Alatri. Inaugurata nel 1916-17, venne chiusa già nel 1935 nella tratta finale Fiuggi-Frosinone. La chiusura della parte restante avvenne per fasi tra il 1960 e il 1984. A partire da quell'anno, rimaneva in servizio la sola tratta più prettamente suburbana, dal capolinea a fianco della stazione Termini fino a Pantano Borghese. Da ultimo, proprio questa tratta è stata protagonista di una delle consuete storie di pessima ferrovia: chiusa per 10 anni (1996-2006) da Grotte Celoni a Pantano, per essere ricostruita come metropolitana su viadotto(!), ha funzionato per due anni ed è stata nuovamente chiusa nel 2008, per essere ri-ricostruita come parte della nuova Metropolitana C, tanto che ancora nel 2013 risultava senza servizio, con la vecchia linea limitata a Giardinetti (Wikipedia). Nell'immagine, uno dei 10 elettrotreni articolati TIBB entrati in servizio negli anni '50 lascia la stazione di Genazzano, a una cinquantina di kilometri da Roma.
Centro e sud - Ferrovia Roma-Fiuggi-Frosinone.

 

Ferrovia "Fermana".  La ferrovia Porto San Giorgio-Fermo-Amandola era una linea ferroviaria marchigiana di 57 km, a scartamento ridotto 950 mm, dismessa nel 1956. Venne inaugurata con trazione a vapore nel 1908, su progetto dell'ing. Ernesto Besenzanica, lo stesso artefice della Ferrovia Sangritana. A partire dal 1928 si attivò l'esercizio a trazione elettrica a 2600 volt, curato dal Tecnomasio Italiano-Brown-Boveri, che colloca la linea tra le realizzazioni pionieristiche della corrente continua italiana. Una volta chiusa la ferrovia, sulla tratta Porto San Giorgio-Fermo venne realizzata una filovia, attiva dal 1958 al 1977. La cartolina ritrae la diramazione di 2,5 km per Fermo Città, aperta nel 1909, dal tracciato impegnativo, con pendenza fino al 70 per mille: è in arrivo una delle tre elettromotrici a carrelli Carminati & Toselli.
Centro e sud - Ferrovia

 

Ferrovia Sangritana.  Della ferrovia sangritana si è già dovuto scrivere molto, purtroppo, perché l'abbandono di quasi 100 km di rete è stato progressivo e relativamente recente, oltre che pieno di lati ambigui (tutti i dettagli). Qui ricordiamo con una cartolina della stazione di Lanciano questa estesa rete, nata a scartamento 950 mm nel 1912-15, elettrificata negli anni '20, ai primordi della trazione elettrica a corrente continua, e infine ricostruita nel dopoguerra a scartamento ordinario (Wikipedia). In stazione sono in sosta una rimorchiata, due elettromotrici Stanga-Tibb del 1959 (serie ALe 1-11) e una locomotiva elettrica TIBB del 1924 (serie 21-34 a carrelli).
Centro e sud - Ferrovia Sangritana.

 

Ferrovia Sangritana.  I tornanti e l'elicoidale di San Vito Chietino erano uno dei punti più celebri della linea, una specie di "oasi svizzera" in riva all'Adriatico. Due elettromotrici Stanga-Tibb stanno percorrendo il viadotto, mentre sullo sfondo si vede la stazione FS di San Vito-Lanciano con il bivio tra la ferrovia adriatica (lungo la costa) e la linea sangritana (che piega a sinistra verso l'interno). La tratta originale San Vito-Lanciano è stata chiusa a fine 2006 e nel 2008 ha aperto la nuova linea diretta, che risale a Lanciano senza passare più dal centro di San Vito e che oggi rappresenta l'unica tratta in servizio dell'intera rete sangritana (più dettagli e mappa della zona di San Vito).
Centro e sud - Ferrovia Sangritana.

 

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