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Un viaggio.  Dal bel libro "Viaggiando e ricordando per Genova e dintorni" di Emilio Cogorno ricopio questa affascinante descrizione serale della ferrovia. Il testo è stato inserito nel pannello informativo della stazione di Busalletta. Il disegno, dell'autore, compare sulla copertina del libro.

La sera era splendida. Il cielo sereno era punteggiato di stelle e la luna, sorta nel frattempo, illuminava tutta la Valle Scrivia. Ripartita dalla stazione di Casella, semisepolta dalla neve, la nostra "littorina" (così soprannominata perché, anche se elettrica, come le consorelle a motore termico la motrice trasportava solamente passeggeri) dopo aver superato con un ponte il Rio Cortino, lo risaliva fino al tunnel di valico, abbandonando così la Valle Scrivia per ritrovarsi alla Crocetta. La Valle del Rio di Ciaè era ampia ad anfiteatro e la ferrovia, appoggiandosi a sinistra, si manteneva in quota, seguendo il dolce andamento del terreno tra le falde del monte Sella.

Mentre la littorina prcorreva in forte pendenza, tornanti e gallerie in curva, ecco le luci dei paesini che, come in un bianco incantato Presepio, popolavano la bella Valle del nostro entroterra. All'ultimo tornante, uscendo da una galleria, si presentava il campanile di Sant'Olcese e poco dopo il trenino giungeva a Vicomorasso. A Vicomorasso, importante stazione intermedia, la ferrovia passava accanto alla sua centrale di alimentazione per poi continuare a scendere, tra due muri di neve verso il Rio Sardorella. Superato con un ponte ad una sola arcata il piccolo torrente, il trenino tornava a salire.

Costeggiando il monte sulla nostra destra, si scendeva rapidamente verso Manin, incontrando ponti e gallerie che si susseguivano in un percorso segnato dalle continue e numerose curve. All'uscita di un tunnel, improvvisa, compariva la città con le sue luci, mentre il trenino, seguendo il suo tortuoso viaggio tra valli e costoni, giocava a nasconderla per farcela ritrovare subito dopo. Dalle strade, illuminate da lunghe collane di luci, si staccavano centinaia di perline che, brillando una dietro l'altra sui crinali percorsi dalle "creuse", segnavano l'antica vocazione di Genova di salire in alto.

Flash back - Un viaggio.

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