Messina. Nel panorama del lungomare, spicca il campanile del Duomo. |
Messina. |
Messina Marittima. Poco prima di entrare nell'invaso, la nave inizia la manovra di ribaltamento della prua mobile, che permetterà lo scarico del treno. Le autovetture, caricate al ponte superiore, entrano ed escono da un accesso laterale, attraverso un ponte mobile di terra. Sullo sfondo, il fronte curvilineo della stazione di Messina Marittima (1939). |
Messina Marittima. La parte più delicata dell'invaso è naturalmente il punto di contatto tra i binari di terra e il ponte della nave (a sinistra nella foto). Lo scambio triplo si trova a terra, di modo che sulla nave arrivano già tre binari. Le navi costruite fino a metà del XX secolo avevano infatti tre binari, come ancora di recente la Fata Morgana. Su alcune navi a quattro binari si usano solo i due rami esterni dello scambio triplo, e due successivi scambio sono posti sul ponte della nave. |
Nave Scilla La prua mobile è in posizione completamente ribaltata. La sezione finale del ponte di terra è regolabile in altezza (tramite le "ruote" laterali) in modo da eguagliare la quota della nave. In questo caso la nave utilizza tutti e tre i rami dello scambio triplo, e un singolo scambio a bordo dà accesso al quarto binario. |
Ortofoto Messina. Anche in questo caso descriviamo le manovre grazie alla foto aerea. La nave è arrivata nell'invaso. La locomotiva diesel, sempre con l'ausilio di pianale e carrozza scudo, estrae le sezioni dalla nave e le ricompone in un unico convoglio, indipendentemente dal fatto che, in genere, esso avrà due destinazioni, Siracusa e Palermo. A differenza di Villa S.Giovanni, qui la stazione marittima è direttamente collegata a Messina Centrale, con un dislivello molto minore e senza necessità di invertire la marcia: la D.145 può quindi trainare il treno direttamente sul binario di Messina Centrale. A questo punto il treno viene diviso in due ed è la stessa D.145 che sposta sul binario accanto la metà a sud, di solito destinata a Palermo. Le due locomotive elettriche possono ora attestarsi ai treni e quindi partire. Nel senso inverso, le locomotive elettriche vengono staccate e i due treni vengono ricomposti in un unico convoglio sul binario di Messina Centrale (manovrando con la D.145 lato sud), di modo che è l'intero convoglio ricomposto ad essere spinto verso la nave. |
Messina Marittima. L'espresso da Venezia viene estratto dalla nave Villa. |
Messina Marittima. Trainato dalla D.145, lo stesso treno si avvia verso Messina Centrale, visibile sullo sfondo. Per come sono avvenute le manovre, la carrozza arrivata in coda a Villa, riparte da Messina ancora in coda. |
Nave Fata Morgana. Questa nave è utilizzata per il traffico merci, ed è tra l'altro attrezzata con i dispositivi antincendio compatibili con il trasporto di merci pericolose. Ha un unico ponte aperto, con tre binari (anziché quattro) e possibilità di carico da poppa e prua. Costruita nel 1988, è lunga 102 metri e ha velocità di 15 nodi (28 km/h). |
Iscrizioni. Iginia (1969), Scilla (1985), Fata Morgana (1988). |
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