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Inverno in Cadore  Non ci sono parole per esprimere il rimpianto per la perdita di un gioiello prezioso come la Ferrovia delle Dolomiti Calalzo-Cortina-Dobbiaco, chiusa stupidamente tra il 1962 e il 1964 in nome del "progresso", appena pochi anni dopo le Olimpiadi Invernali di Cortina, in cui la linea svolse un ruolo chiave, e per le quali, tra l'altro, erano entrati in servizio due moderni elettrotreni.

La ferrovia, a scartamento ridotto 950 mm, venne aperta nel 1921 con trazione a vapore, completando una precedente ferrovia militare incompiuta risalente alla grande guerra. Fu poi elettrificata nel 1929 e il traino dei treni viaggiatori venne affidato a 6 elettromotrici OMS/TIBB, come quella illustrata in questo dipinto, ambientato negli ultimi anni di servizio.

La stazione di San Vito è ancor oggi esistente, ma al posto del binario corre la pista ciclabile. Vedi anche il racconto di Evaldo Gaspari sugli ultimi anni della linea.

Quadri di Francesco Dall'Armi - Inverno in Cadore

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