Massaua. La mancanza del fascio littorio sul frontale dell'automotrice-officina in corsa lungo il tratto portuale di Massaua testimonia la fine della dominazione italiana in Eritrea (1941). Le automotrici-officina A.69 - A.70 furono demolite già nel 1947, per cui questa cartolina, viaggiata nel 1951, è temporalmente collocabile poco prima dell'accantonamento, considerando anche le cattive condizioni del mezzo. |
Francobollo L.2 La ferrovia eritrea è diventata il soggetto anche di alcuni francobolli, come questo da 2 Lire che mostra un treno misto a vapore. |
Massaua (1929). Dalla Guida d'Italia del TCI, volume "Possedimenti e Colonie", edizione 1929, la carta della zona di Asmara, sull'altopiano eritreo (Massaua è oltre il bordo superiore): la tratta più spettacolare della linea è quella della rampa dai 900 m di quota di Ghinda ai 2300 di Asmara. |
Ghinda. La rassegna di cartoline si completa con due foto private scattate in stazione a Ghinda il 4 dicembre 1937, che riprendono la A.70, ultima littorina consegnata alle Ferrovie Eritree e assegnata al Genio Ferrovieri come officina (ne vedremo tra breve il disegno costruttivo). |
Ghinda. |
Nuovo! Brochure 1. Un cartoncino illustrato, verosimilmente degli anni '30 (dimensione 12x27 cm), riporta due immagini della Littorina eritrea, ricavate da fotografie di punti celebri. |
Nuovo! Brochure 2. La didascalia è presente anche in inglese, mentre il retro del cartoncino è bianco. Riguardo alla pendenza della linea... il disegnatore si è lasciato prendere dall'entusiasmo! |
Nuovo! Asmara. |
R202 (11 unità, 1927-37). Si tratta di piccole macchine da manovra a vapore saturo, costruite dalla Breda per la colonia eritrea nell'arco di un decennio. Sei unità sono ancora esistenti. |
R440 (31 unità, 1907-39) Il gruppo R440 rappresenta un passaggio importante nella storia della trazione a vapore italiana: sono infatti le prime Mallet realizzate per le FS: progettate a Firenze e costruite per le prime 3 unità dalla Maffei di Monaco, sono entrate in servizio a partire dal 1907. Il sistema Mallet prevede il funzionamento a vapore saturo e doppia espansione, e una struttura articolata della locomotiva, con due gruppi motori separati - in questo caso a due assi ciascuno - di cui quello posteriore ad alta pressione solidale alla caldaia, e quello anteriore a bassa pressione realizzato come carrello. In totale ne verranno realizzati 31 esemplari, tra il 1907 e il 1939, in maggioranza da Ansaldo, di cui 12 utilizzate inizialmente sulla rete a scartamento ridotto della Sicilia e per le ferrovie da cantiere durante la costruzione della Direttissima Bologna-Firenze (tutte e 12 furono poi trasferite in Eritrea nel 1936). Sono state tutte demolite. La velocità massima era di 35 km/h, con una potenza di circa 180 kW, invero modesta agli occhi di oggi (per confronto una 740 ha una potenza oraria di circa 720 kW). |
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