Questo racconto, pubblicato a inizio 2017, è il primo che guarda a quel "periodo di mezzo" tra la ferrovia classica e il mondo contemporaneo, che possiamo collocare nei primi anni 2000. Proprio nell'estate 2000 fotografavo le ultime E.424 originali, costruite nel 1943-51 e arrivate ormai a superare il mezzo secolo di vita. Dall'anno seguente, rimasero in servizio solo le unità che, nella seconda metà degli anni '80, erano state convertite per servizi navetta (serie E.424.200), dapprima nella colorazione rossa e grigia delle carrozze MDVE, e ora nella livrea unificata XMPR: è proprio di quest'ultima versione che ci occupiamo ora: al traino di minuscoli treni regionali di due o tre carrozze, per le pianure della Lomellina o sulle linee di valico di Savona, apparivano qualcosa di davvero singolare, ultima eredità di un mondo che andava scomparendo. E anche nella colorazione XMPR, mi accorgevo che "erano ancora loro": la sagoma inconfondibile della cabina poligonale, il rumore dei motori, come lo si sentiva quando risalivano la valle di Santuario, l'utilizzo come treni ordinari, senza carrozza pilota... erano tanti gli aspetti che continuavano a far rivivere la ferrovia tradizionale e che le facevano sembrare davvero un pesce fuor d'acqua, rispetto a un mondo di regionali sempre più trainato dalle nuove E.464.

Tutte le immagini sono scansioni da diapositiva, tranne le due di Santuario del 6/8/2005 e le ultime due della Jonica, che sono scatti digitali con la Minolta Dimage.