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Scartamento ridotto 950 mm - Gr. R.370
Gr. R.370 (1908-28, 48 unità) Si tratta di locomotive a cremagliera, realizzate dalle Costruzioni Meccaniche di Saronno appositamente per le linee a scartamento ridotto della Sicilia. Dal punto di vista tecnico, riprendevano le soluzioni delle 980 e 981 a scartamento ordinario, con meccanismo a doppia espansione e ruota dentata azionata dai cilindri a bassa pressione. Le prime unità vennero pronte addirittura in anticipo rispetto all'apertura dalla prima tratta a scartamento ridotto della rete sicula FS su cui potevano essere utilizzate, la Selinunte-Castelvetrano, del 1910.

Le 48 unità complessive diventarono un primato mondiale per la consistenza di un gruppo di locomotive a vapore a cremagliera, ma in realtà furono sempre sovrabbondanti rispetto alle reali esigenze. La rete sicula a scartamento ridotto nacque infatti "tardi", rispetto alle motivazioni per cui era stata realizzata, essenzialmente l'industria mineraria dello zolfo. La costruzione a rilento e con il criterio della massima economia fecero sì che la rete apparve obsoleta sin dall'apertura, con percorsi tortuosi, pendenze elevate (e dunque ampio ricorso alla cremagliera) e di conseguenza velocità d'esercizio modeste, anche a causa di un regolamento d'esercizio rudimentale, quasi privo di segnalamento.

Con la crisi dello zolfo siculo già negli anni '20, a causa della concorrenza statunitense, la rete perse la sua funzione principale ancor prima di essere completata (1930), tanto che più di una linea venne lasciata incompiuta. Tra il 1939 e il 1953, 18 unità finirono alle Ferrovie Meridionali Sarde, dove furono private della ruota dentata e utilizzate come normali macchine a semplice espansione. Le unità rimaste in Sicilia hanno concluso il servizio nel 1971, con la chiusura della Dittaino-Piazza Armerina, ultima linea con tratte a cremagliera. Oltre all'esemplare conservato a Pietrarsa, ne esistono altri tre come monumento, tra cui quella in stazione a Catania.


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