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L'evoluzione delle colorazioni DB 1970-2000

Design Study 1986 - Epoca 5.  La complessità della sperimentazione del 1985/86 è evidente in particolare da tutti gli esperimenti fatti sulla 111 068, prima di arrivare alla versione definitiva, basati su una differente disposizione delle fasce bianche e sull'uso di due tinte di rosso. Nelle due immagini in basso si nota come si sperimentarono persino due livree contemporaneamente, "tagliate" sul frontale o a metà cassa.
L'evoluzione delle colorazioni DB 1970-2000 - Design Study 1986 - Epoca 5.

 

Epoca 5 (anni 2000).  Negli anni seguenti, in particolare intorno al 1996, le colorazioni vengono modificate/semplificate, perdendo almeno in parte il rigore formale che può essere frutto di un vero "design study". Dapprima sparisce la sottofascia chiara, poi le carrozze Intercity riciclano la colorazione degli ICE, diventando tutte bianche, con una sola riga inferiore rossa: una versione forse indicata per gli ICE stessi ma senza dubbio più "povera" per le carrozze. Dal 2001, le uniche carrozze che mantengono la fascia finestrini rossa sono quelle dei treni notturni, come la cuccette qui illustrata. In compenso tutto il trasporto regionale diventa completamente rosso: una colorazione sicuramente d'effetto nella maggior parte dei paesaggi, ma che difficilmente può essere considerata ricercata e innovativa. Nel mentre, il rosso stesso cambia tinta, passando dal precedente rosso oriente al rosso traffico (RAL 3020) nettamente più vivace. Infine l'azzurro degli Interregio scompare per "estinzione" di questa categoria di treni.

Le carrozze dei servizi notturni, in rosso e bianco, continuano ad arrivare in Italia, anche se sempre più sporadicamente. Nel 1999 (e fino al 2002) circolava ancora il treno turistico del giovedì estivo per Ventimiglia, erede dei servizi TUI degli anni '80: eccolo in sosta a San Lorenzo-Cipressa per un incrocio. Oggi (2013) le carrozze notturne arrivano ancora a Milano con l'Euronight da Monaco (insieme a carrozze austriache da Vienna).

L'evoluzione delle colorazioni DB 1970-2000 - Epoca 5 (anni 2000).

 

La locomotiva del fuochista.  Il secondo filone che proviamo ad osservare è quello delle locomotive pubblicitarie, o per meglio dire sponsorizzate. Infatti quando nacquero, non erano pubblicità vere e proprie ma livree curiose, che riportavano il nome dello sponsor. Il merito di averle inventate spetta a Märklin, celebre costruttore di treni in miniatura, che naturalmente non era disinteressato, perché poi produceva il modello in scala "in tiratura limitata", che andava a ruba tra i collezionisti.
La prima locomotiva in assoluto, nel 1994, fu la 460 svizzera "del fuochista", in cui una cabina di locomotiva a vapore era disegnata come in uno spaccato sul fianco della 460 dipinta di nero (anziché rossa come i modelli di serie). Insieme con due macchine puramente pubblicitarie (Danzas e Ciba) essa iniziò una nuova era "colorata" presso le SBB. Poi venne realizzata anche una Re 4/4 IV con le costruzioni metalliche (simili al Meccano ma ovviamente nella versione Märklin) e varie altre. Successivamente le 460 divennero famose per le decine di livree pubblicitarie, che oggi appaiono scontate, anche grazie al proliferare dei colori con la liberalizzazione dei servizi merci, ma che allora erano una novità assoluta. A margine, nel 2013 le ferrovie austriache hanno riprodotto il profilo di un'intera macchina a vapore sulla fiancata di una moderna locomotiva elettrica, con un effetto estetico a mio avviso grottesco e quasi sgradevole, assai meno fantasioso dell'antenata del fuochista.
L'evoluzione delle colorazioni DB 1970-2000 - La locomotiva del fuochista.

 

La locomotiva Unicef.  In Germania invece, sempre su iniziativa di Märklin, si cominciò il 31 gennaio 1996 con la presentazione della prima locomotiva pubblicitaria delle DB, dedicata al 50° anniversario dell'Unicef, realizzata su un esemplare unico, la 128.001 di ABB. Oltre che per il disegno, la 128 si segnala per la linea stilistica della locomotiva, a mio avviso migliore, più elegante di quelle che poi vennero costruite di serie, come le 101 per il trasporto viaggiatori e le 152 per i merci.
L'evoluzione delle colorazioni DB 1970-2000 - La locomotiva Unicef.

 

La locomotiva di Natale.  Successivamente si colorarono alcune locomotive 120. In questo caso la decorazione voleva avere una valenza "artistica" e ovviamente la superficie molto liscia delle 120 si prestava bene: nel novembre 1996 arrivò la "locomotiva di Natale", a maggio 1997 "Die Bahn Verbindet" e poi nel 1998 la locomotiva di Topolino (immagini seguenti).
L'evoluzione delle colorazioni DB 1970-2000 - La locomotiva di Natale.

 

"Die Bahn verbindet".  L'esistenza effimera di queste macchine, che hanno conservato la livrea artistica solo per pochi mesi, in epoca fotografica pre-digitale, le fa passare quasi sotto silenzio sul web. Ho reperito questo scatto della 120-139 ritratta in testa a un Intercity nella versione del Design Studio 1986.
L'evoluzione delle colorazioni DB 1970-2000 -

 

"Die Bahn verbindet".  Tra tutte, quella che apprezzo di più è la 120.139: Die Bahn Verbindet, cioè "la ferrovia unisce", opera del pittore olandese Teun Hocks. Mi piace il disegno, con l'illusione ottica del binario che diventa un trenino e poi, oggi, il significato del suo titolo: se pensiamo a tutte le volte che da noi nel sentire comune "la ferrovia divide", il dire che la ferrovia unisce mi sembra una cosa che abbiamo il dovere di rivendicare. E' per questo che proprio questa stessa locomotiva compare nel testo introduttivo a questo sito.
L'evoluzione delle colorazioni DB 1970-2000 -

 

La locomotiva di Topolino.  La 120 119, ultima 120 colorata da Märklin a fine anni '90 e dedicata al 70° anniversario di Mickey Mouse.

Rimane in ogni caso la inaspettata conclusione che le sperimentazioni artistiche in ferrovia, nell'Europa occidentale, sono state un fenomeno di dimensione estremamente contenuta, molto più di quanto sarebbe stato lecito aspettarsi. Oggi i colori in ferrovia sono molti di più, ma viziati da un lato dal dilagare di inopportune superfici bianchissime (o all'estremo opposto scurissime, come sulle ultime livree austriache), dall'altro da forme di dubbio risultato (come tutto il filone delle varie "onde"). Per tutte queste innumerevoli realizzazioni, parlare di pregi estetici o artistici appare purtroppo assai eufemistico.
L'evoluzione delle colorazioni DB 1970-2000 - La locomotiva di Topolino.

 

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