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Le stazioni sul prato

Macherio-Canonica.  Torniamo indietro a un giorno di aprile 2011 tutto dedicato alla Monza-Molteno, ancora effettuata con le ALn 668 (i GTW arriveranno proprio nel corso del 2011). Anche il fabbricato di Macherio-Canonica è nello stile tipico della linea e il quadro d'insieme è appena velato dalla scomparsa del primo binario di incrocio.
Le stazioni sul prato - Macherio-Canonica.

 

Dall'inverno alla primavera

 Moiana.  Una breve nevicata a febbraio 2012 è sufficiente per imbiancare il prato di Moiana, mentre il sole pomeridiano, seppure velato, ravviva la stazione e il suo treno.
Dall'inverno alla primavera - Moiana.

 

 Moiana.  Nella direzione opposta, arriva una lustra ALn 668.1119. Tutti i treni della Milano-Molteno-Lecco, e di conseguenza anche i servizi su Como, sono svolti con composizioni a tre pezzi, che includono il rimorchio Ln 664 in posizione centrale.
Dall'inverno alla primavera - Moiana.

 

Anzano del Parco.  Il prato non manca nemmeno ad Anzano, tra Merone e Como, mentre un grande nespolo decora il fronte del fabbricato.
Dall'inverno alla primavera - Anzano del Parco.

 

Casletto.  Passa il tempo, e arrivano le ALn 668 nella prima colorazione Trenord, quella bianca, ben più piacevole della successiva variante con il frontale verde scuro. Nella primavera 2017, appena prima che i GTW prendano stabilmente servizio anche sulla Como-Lecco, mi dedico assiduamente a questa linea. A marzo le giornate sono ancora corte, ma Casletto è avvolta da una luce dorata fino al tramonto.
Dall'inverno alla primavera - Casletto.

 

Brenna-Alzate.  Arriva la primavera e il sole più alto riesce a illuminare anche Brenna, chiusa a sud da un fitto bosco. La stazione è animata dai volontari di Greenpeace, che hanno qui la loro sede.
Dall'inverno alla primavera - Brenna-Alzate.

 

Foto 10-15/15  ^ Indice ^   

 

Nelle stazioni della Monza-Molteno sono già in corso lavori di riqualificazione. Il risultato è mostrato in queste immagini, relative a Macherio-Canonica

E' chiaro che il marciapiede alto è utile per i viaggiatori, ma c'è contesto e contesto, e vedere qui questa distesa di piastrelle scure, enorme e lunghissima, a confronto con il minuscolo fabbricato, con decine di mancorrenti in fila, avendo in mente il semplice ghiaietto che c'era in precedenza, fa proprio pensare a qualcosa di completamente fuori scala. Che culmina con il cartello "1", la più senza senso tra tutte le imbecillità dei cartelli di troppo.

A questo punto è fin troppo facile sospettare che cosa diventeranno Casletto o Moiana sotto il segno del progresso e dell'albero degli zecchini. In quanto ai benefici dell'elettrificazione, sono sempre pronto a ricredermi, ma non posso non citare la Alba-Bra, elettrificata nel 2016. Fino ad allora, si andava da Alba a Torino, ogni ora, in 1h19, trasbordando a Bra. Con l'elettrificazione si va senza trasbordo, sempre una volta all'ora; e quanto ci si mette? 1h18. Si è "risparmiato" 1 minuto. Né poteva essere altrimenti, dal momento che l'orario era già ben strutturato e ottimizzato prima. La trazione elettrica ha ovviamente dei benefici, nel suo campo di azione, ma se gli utenti la chiedono immaginando che sia un sinonimo automatico di miglioramento delle frequenze e dei tempi di viaggio - cioè di quanto è legittimamente la loro prima aspettativa - rischiano un'inevitabile delusione. Però vuoi mettere il cartello "1" davanti all'unico binario?

 

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