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Ladri di biciclette (1948)

Frame 2  Il gruppo di persone sullo sfondo ascolta il funzionario che assegna un lavoro a pochi fortunati. Il protagonista Antonio Ricci viene assunto come attacchino comunale. Siamo al Tufello: Viale Gran Paradiso, angolo Via Scarpanto (immagine di oggi da Google Maps e foto aerea di inquadramento).
Ladri di biciclette (1948) - Frame 2

 

Frame 3  Di questi bianchi palazzi colpisce l'essere sorti praticamente nel nulla, senza strade, senza un tessuto di città, parallepipedi posati sulla campagna brulla. E' sempre il Tufello: Via Scarpanto, angolo Via delle Isole Curzolane. Oggi la zona circostante è densamente costruita.
Ladri di biciclette (1948) - Frame 3

 

Frame 4  Ancora i palazzi della borgata Tufello, Viale delle Isole Curzolane (immagine di oggi da Google Maps e foto aerea di inquadramento; le case sulla sinistra sono oggi coperte da un altro palazzo, ma l'edificio dal fronte curvilineo resta perfettamente riconoscibile).
Ladri di biciclette (1948) - Frame 4

 

Frame 5  Maria, moglie del protagonista, impegna sei lenzuola al Monte di Pietà ("quattro usate e due nuove") e ne ritira il controvalore: 6500 lire, sei banconote da 1000 lire (quelle più grandi) e cinque da 100. Con questi soldi potrà riprendersi la bicicletta impegnata in precedenza.
Ladri di biciclette (1948) - Frame 5

 

Frame 6  Lianella Carell (1927-2000), ventunenne all'epoca del film, era una giornalista della Rai: venne notata da De Sica durante un'intervista e fu così scelta per interpretare Maria. Sembra incredibile ma l'immagine, come la seguente, è ripresa in pieno centro, all'angolo tra Via dei Montecatini e Via del Corso (dove passa l'autobus o filobus). L'attrice è appoggiata al palazzo della Cassa di Risparmio di Roma. Nota curiosa: la Cassa di Risparmio gestiva il Monte di Pietà, ma nella realtà questo si trovava - e si trova ancora - in un'altra zona del Centro Storico, vicino Campo de' Fiori.
Ladri di biciclette (1948) - Frame 6

 

Frame 7  Lamberto Maggiorani (1909-1983), era un'operaio alla Breda di Roma quando venne scelto, trentanovenne, per interpretare Antonio. Qui si vede il frontale di un filobus 3 assi alla fermata di Via del Corso (davanti al palazzo Sciarra); il palazzo in primo piano era la sede della Cassa di Risparmio. Sotto la tettoia a sinistra i tavolini del ristorante "Il Falchetto" che esiste ancora, anche se con un altro nome.
Ladri di biciclette (1948) - Frame 7

 

Frame 8  Di primo mattino Antonio si dirige al suo nuovo lavoro. Piazza Sempione, angolo tra Via Nomentana e Viale Tirreno. Sul Ponte Tazio un filobus a tre assi della linea 107 è in attesa di partire verso il centro di Roma. A destra un autobus Lancia sul 207.
Ladri di biciclette (1948) - Frame 8

 

Frame 9  Antonio accompagna il figlio Bruno al suo lavoro come garzone di un benzinaio. Sempre Piazza Sempione con il 207.
Ladri di biciclette (1948) - Frame 9

 

Frame 10  Traffico d'epoca mentre Antonio tenta invano di inseguire il ladro che gli ha rubato la bici, indispensabile per il mestiere di attacchino. E' il centralissimo incrocio tra Via del Tritone e Via del Traforo (che si vede sullo sfondo), uno dei pochissimi all'epoca con un semaforo. I filobus sono "due assi " delle prime serie (1937) in servizio sul 115. Il palazzo prima del traforo ospitava l'agenzia 13 del Banco di Roma.
Ladri di biciclette (1948) - Frame 10

 

Frame 11  Netturbini e camion per la raccolta della spazzatura, all'alba presso Piazza Vittorio. Nonostante l'aspetto "futurista" per la carrozzeria e la verniciatura color argento, i camion sono Lancia 3Ro di fine anni '30.
Ladri di biciclette (1948) - Frame 11

 

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