Chiese minori di Lombardia

Lomello.  Primo piano del Battistero, nel contesto agricolo della cittadina.

Certosa di Pavia.  La Certosa delle Grazie non è certo una chiesa minore, essendo considerata una pietra miliare dell'architettura lombarda, nel suo passaggio dal gotico al rinascimento. Minore è invece il luogo in cui sorge, un borgo di pianura poco a nord di Pavia, a circa 1 km dal Naviglio Pavese e dalla statale dei Giovi. La facciata marmorea, l'elemento maggiormente rinascimentale, si stacca vivamente dal resto della costruzione in mattoni.

Certosa di Pavia.  Il chiostro piccolo, riccamente decorato in terracotta (1461-64).

Certosa di Pavia.

Certosa di Pavia.  Il chiostro grande - oltre 100 m di lato - con le 24 celle dei monaci certosini (oggi la certosa, di proprietà statale, è tuttavia gestita dai cistercensi, insediatisi da ultimo nel 1968).

Nuovo! Certosa di Pavia.

Nuovo! Colleggiata di Castiglione O.  La chiesa dei Santi Stefano e Lorenzo si trova nella parte più alta del borgo di Castiglione Olona (VA), affacciata sulla valle del fiume Olona, che qui scorre incassato tra i versanti (lungo il fiume era stata costruita la ferrovia di Valmorea delle FNM, ora ciclopista). La chiesa, in stile gotico lombardo, è stata consacrata nel 1425. Il portale, del 1428, reca il bassorilievo Madonna col Bambino, santi e il cardinale Branda inginocchiato. La chiesa è soprattutto celebre per il ciclo pittorico di scuola toscana dell'abside, comprendente le Storie della Vergine di Masolino da Panicale.

Chiaravalle e Viboldone

Chiaravalle.  L'abbazia cistercense S.Maria di Chiaravalle è la più celebre delle chiese suburbane milanesi. Posta a circa 2 km dal limitare meridionale della città odierna, è stata un caposaldo della colonizzazione agricola della bassa milanese.

Chiaravalle.  La ferrovia per Genova (1862) correva proprio a fianco dell'Abbazia, sul terreno precedentemente occupato dal suo chiostro grande (già demolito al tempo della costruzione della ferrovia stessa). Dal dicembre 2007, nell'ambito del rifacimento del nodo ferroviario di Rogoredo, la linea è stata spostata circa 1 km più a est, perdendo questo caratteristico passaggio: ne rimane il doppio binario dismesso, a completare una delle viste più classiche della torre nolare.

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