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Guidapellicola, griffa e trasmissione.  Vediamo ora il blocco anteriore, cioè quello che era stato asportato nella foto precedente. Guardandolo dal davanti (riquadro di destra) osserviamo il pressore guidapellicola, costituito da due parti di lamiera tranciata e sagomata, tenute serrate da una molla (di cui si vede il perno-guida di color ottone), in mezzo alle quali viene infilata lateralmente a mano la pellicola, che poi scorre dall'alto verso il basso. La finestra superiore è il "quadro", cioè il canale attraverso il quale la luce illumina il fotogramma (su cui appare il numero 5 allo specchio, perché stiamo guardando dal davanti). Il movimento della pellicola è assicurato dalla griffa, ovvero il dentino metallico che appare nella finestra inferiore e che ha il compito di trascinare "a scatti" la pellicola stessa, attraverso le perforazioni. Il movimento a scatti, che lascia fermo il fotogramma in proiezione per 18 volte ogni secondo, è quello che genera nell'occhio la percezione del movimento continuo, grazie al noto fenomeno della persistenza dell'immagine sulla retina.

In un proiettore più evoluto, a caricamento automatico, la pellicola verrebbe guidata nel pressore grazie agli ingranaggi di trascinamento di cui abbiamo detto prima. Gli stessi ingranaggi assicurerebbero il movimento continuo della pellicola, a monte e a valle del movimento a scatti della griffa (due "riccioli" di pellicola, sopra e sotto il pressore, creano in tal caso il gioco necessario per passare dal movimento continuo a quello a scatti). In assenza degli ingranaggi di trascinamento, la pellicola si muove esclusivamente a scatti, fino alla bobina ricevitrice.

Nel riquadro di destra vediamo i numerosi ingranaggi della trasmissione, che realizzano una forte demoltiplicazione del movimento, in quanto un motore elettrico di norma ruota a ben più di 18 giri al secondo. Sul lato posteriore (non visibile) dell'ultimo ingranaggio, un meccanismo ad eccentrico trasforma la rotazione nel moto alternativo su-giù della griffa. Infine l'obiettivo è costituito da due parti: la lente posteriore (tra lampada e pellicola), che concentra la luce nel quadro, e l'obiettivo vero e proprio (davanti alla pellicola, qui mostrato smontato nel riquadro piccolo), che dichiara una focale di 20 mm e un diaframma di 1,9. L'obiettivo si infila a pressione nel canale mostrato nella foto precedente. La messa a fuoco si ottiene anch'essa molto alla buona, spostando a mano l'obiettivo avanti o indietro nel canale.

Proiettore Bral 8 mm - Guidapellicola, griffa e trasmissione.

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