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Eumig Mini 3, obiettivo.  Trattandosi di uno zoom, l'obiettivo deve avere necessariamente uno schema ottico un po' più complesso della semplicissima lente delle cineprese (e fotocamere) a focale fissa. Come di consueto, lo zoom viene azionato ruotando l'obiettivo (ma manca una levetta che permetterebbe una rotazione più fluida e lenta durante la ripresa). La cinepresa è a fuoco fisso, soluzione abituale per quelle di classe economica e resa più agevole dal piccolo formato del fotogramma. L'obiettivo riporta due scale di profondità di campo, di comprensione non troppo agevole per il neofita: una scala va da 0,5 a 2 m, l'altra da 1 a 4,5 m. Si deve capire quale usare in base ai due simboli di sole e nuvole riportati sul corpo della cinepresa.

Se c'è il sole, e dunque mi aspetto che la cinepresa lavori con diaframmi chiusi, cioè con maggiore profondità di campo, allora leggo la scala 0,5-2; se c'è nuvolo e quindi l'esposimetro avrà selezionato un diaframma aperto (ma si noti che la cinepresa non è in grado di visualizzare il valore del diaframma!), allora leggo la scala 1-4,5. Una volta scelta la scala, in funzione della focale, e quindi della rotazione della ghiera, posso leggere l'estensione della profondità di campo, da intendersi come: da infinito alla distanza indicata. Quindi ad esempio in teleobiettivo con diaframma aperto (nuvole) sono a fuoco i soggetti tra 4,5 m e l'infinito. All'estremo opposto, in grandangolo e con il sole, da 0,5 m in poi è tutto a fuoco.

Eumig Mini 3 (1973) - Eumig Mini 3, obiettivo.

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