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Biglietti ferroviari

Biglietti a mano 1983-93.  Aggiungo altri tre esempi di biglietti compilati a mano, nel formato che è stato sicuramente più longevo. In un pomeriggio di fine agosto 1983 avevo studiato un itinerario circolare Arenzano-Acqui Terme, l'andata via Savona e il ritorno via Genova (come permesso dai biglietti di andata e ritorno di allora). Da Savona ad Acqui avevamo viaggiato su una Corbellini al traino di un'E.636, in una marcia tutta a scossoni. Soltanto anni dopo, rileggendo il numero che avevo trascritto sui miei appunti, mi sono reso conto che si trattava di una carrozza a due assi! Ma ricordo anche l'improvviso silenzio nelle brevi fermate nelle stazioni, appena si chetava il rumore del freno, e poi l'aria fresca al finestrino nei boschi umidi lungo la Bormida. Del ritorno, su una ben più comoda ALe 801, furono notevoli gli istanti di sosta alla protezione di Granara, cioè in cima al viadotto della Val Varenna, che da fermi sembrava ancora più alto.

L'anno successivo, il biglietto è quello di una gita a San Remo e Bussana. Al ritorno dovevamo prendere il Riviera Express, ma lo perdemmo per pochi minuti, così ripiegammo sull'espresso per Torino, che lo seguiva di lì a poco: fu il mio primo viaggio a bordo di una nuovissima carrozza MDVC, e prima che scendesse la sera, ammirai tutto il binario da San Remo a Imperia dal finestrino di coda. Infine nel 1993 i biglietti di questo tipo sono probabilmente sopravvissuti solo in poche stazioni: a Ceva, facendo il biglietto di ritorno per Arenzano, tornavo da una gita a Ormea, la cui linea era allora aperta anche d'estate. Lo scarabocchio "CV" alla voce "Concessione speciale" indica la Carta Verde, cioè la tessera sconto per i minori di 26 anni, mentre nei biglietti precedenti "CF" indica la Carta Famiglia (sì, avevamo proprio la n. 00002!).
Biglietti ferroviari - Biglietti a mano 1983-93.

 

Biglietti a computer 1986-91.  Pochi anni dopo l'introduzione dei primi biglietti a computer (quelli con le perforazioni, riservati alle stazioni principali), si diffuse un altro modello, emesso da macchine più economiche e dunque diffuso anche in stazioni minori. Sopra il biglietto vero e proprio era presente una velina che faceva da matrice, trattenuta dalla biglietteria: la stampa in blu o rosso era dunque ottenuta con la carta copiativa presente sul retro di questa velina. Queste emettritrici erano senza dubbio molto rapide e flessibili; in particolare, quando una destinazione meno comune non era già memorizzata nel computer, era possibile utilizzarla ugualmente inserendo a mano i km: questa è la ragione della dicitura "km inseriti" (per contro non era prevista la Carta Verde, per cui veniva selezionata la Carta Argento, quella per anziani, correggendola a mano).

Nell'estate 1986 è degno di nota che il viaggio sulla linea del Tenda fu sull'espresso internazionale Berna-Ventimiglia, composto da tre carrozze svizzere al traino di una D.345, che sarebbe sopravvissuto fino all'estate seguente. L'anno dopo, prima di iniziare l'università, passai una settimana a spasso per l'Italia: da Viareggio a Orvieto e poi fino a Pescara. L'ultima tappa, ahimè con un meteo da dimenticare, mi portò per la prima volta a San Vito Chietino, lungo la spettacolare litoranea adriatica, a cui sarei tornato poi negli ultimi mesi prima della chiusura nell'autunno 2005. Il supplemento rapido Genova-Milano è stato emesso da San Remo, al ritorno di una spettacolare giornata di novembre passata sulla litoranea tra San Lorenzo e Santo Stefano.

Biglietti ferroviari - Biglietti a computer 1986-91.

 

Menu Self Service e ristorante, 1984.  In mezzo ai biglietti, ho raccolto nella mia collezione anche qualche volantino dei servizi di ristorazione. La carrozza Self Service offriva un pasto realmente fruibile, a prezzo accettabile, e con il fascino di guardare il paesaggio sui seggiolini rivolti verso il finestrino: l'ho usata più di una volta, tra cui una splendida sera, credo intorno al 1990, in cui ho cenato sulla litoranea al tramonto tra Imperia e Ventimiglia: doveva essere il 346 Roma-Port Bou, dove ovviamente la Self Service, adatta solo al servizio interno, veniva sganciata a Ventimiglia. Il servizio "trattoria" era una versione economica del ristorante tradizionale, svolto su alcuni treni sulle normali carrozze ristorante Gran Confort. Questo volantino in particolare è stato raccolto sul Rapido Cycnus Ventimiglia-Milano: la carrozza ristorante viaggiava solo fino a Genova, e, dato l'orario mattutino, svolgeva solo servizio bar. Proseguiva su Milano con un espresso in ora di pranzo e poi ritornava a Ventimiglia con il Cycnus, stavolta in orario perfetto per cenare.
Biglietti ferroviari - Menu Self Service e ristorante, 1984.

 

Biglietti a mano 1986-89.  I biglietti compilati a mano esistevano anche in altri modelli, forse meno comuni ma ancora più semplici da usare, in quanto non richiedevano la "stampigliatura" del prezzo. Quello a sinistra era poco diffuso e risale al viaggio di ritorno di un "pellegrinaggio" al celebre santuario di Caravaggio, sulla Cremona-Treviglio.

Il biglietto di destra dovrebbe essere l'ultimo modello ad emissione manuale, prima dell'avvento generalizzato dei biglietti a fasce kilometriche (e anche della scomparsa della maggior parte delle biglietterie...). Il colore rossiccio rivela la carta copiativa sul retro, con cui si compilava la matrice trattenuta in biglietteria. La tratta Ospedaletti-San Lorenzo, sulla litoranea ligure chiusa nel 2001, è un pezzo di una gita di quattro giorni in cui, in occasione del primo decennale della riapertura della ferrovia del Tenda, avevo anche viaggiato sul treno a vapore Ventimiglia-Cuneo in doppia di 640.

Biglietti ferroviari - Biglietti a mano 1986-89.

 

Biglietti a bordo 1991-92.  Praticamente immutato nel corso dei decenni, il tagliando giallo dei biglietti emessi in treno elenca un ampio spettro di situazioni, dalla mancanza biglietto al passaggio di classe al cambio di tariffa. In realtà, almeno negli ultimi anni, la grande maggioranza di questi biglietti aggiungeva la dicitura "Disabilitata" nel rigo vuoto, in quanto i viaggiatori partivano ormai sempre più frequentemente da stazioni prive di biglietteria, e quindi facevano il biglietto a bordo, senza sovrapprezzo (prima che si diffondesse la vendita da parte di bar e tabaccai). Ad agosto 1992 faccio una gita a Ormea, partendo con il regionale del mattino che, proprio quell'estate, era svolto con le elettromotrici ALe 540 degli anni '50. A Savona trasbordo su un treno per Torino, e infine a Ceva mi aspettava l'ALn 668 che faceva la spola verso Ormea.

Anche le ferrovie in concessione si sono ispirate al modello FS, e il modello di emissione in treno per le Ferrovie Nord Milano ha una evidente somiglianza. Sulla rete FNM le stazioni senza biglietteria erano rare: una di queste era la fermata stagionale di Ponte Ticino, utilizzata dai gitanti verso il fiume: io naturalmente non ero un gitante, ma andavo a fotografare la composizione di ALe 883 FS, prestata alle FNM durante il periodo dell'interruzione della Novara-Saronno per l'interramento della stazione di Busto Arsizio.

Biglietti ferroviari - Biglietti a bordo 1991-92.

 

Biglietti a computer 1993.  Nel corso degli anni '90 si diffonde un nuovo formato unificato, più grande (forse fin troppo...), la cui dimensione si è poi conservata fino ai giorni nostri. E' interessante notare come lo stesso modello, a differenza di tutti i precedenti fin qui visti, esista in due versioni, per stampa a computer (con la consueta stampante ad aghi) e per compilazione a mano. Nella stessa estate, a pochi giorni di distanza, Savona emette un biglietto a computer per Ormea, mentre Laigueglia compila a mano un biglietto per Cervo.
Biglietti ferroviari - Biglietti a computer 1993.

 

Biglietti unificati 1996.  Qualche anno dopo si conferma il formato, si passa alla stampante laser e soprattutto si adotta un nuovo "look" che è unificato a livello europeo: anche le ferrovie degli altri Stati emettono biglietti con l'identico sfondo arancio e la stessa disposizione delle informazioni (anche l'attuale sfondo a motivi arancio/azzurro è unificato europeo). L'anno del servizio civile alla biblioteca di Vigevano è ricco di gite per la Lomellina: a luglio torno a Vigevano da Casale lungo la linea per Mortara che sarebbe stata poi chiusa nel 2010. A dicembre faccio invece una giornata in Riviera.

Non abbiamo detto che tutti i biglietti fin qui visti erano validi per la giornata scelta, solitamente quella di emissione, ed eventualmente tre giorni per quelli di andata e ritorno o per percorrenze lunghe. Nel 1995 si inventa l'obliterazione, anche per rendere possibile l'utilizzo dei biglietti a fasce kilometriche in modo analogo ai normali biglietti urbani: il biglietto vale due mesi dall'emissione e va obliterato prima di usarlo. A quel punto acquista validità di 6 o 24 ore a seconda della distanza. Nei primi anni, la validità di 24 ore è raddoppiabile con una seconda convalida. Infine si nota in basso l'indicazione dei km (100, 200, ecc. fino a 1500) per la foratura del biglietto da parte del controllore. In realtà sono sempre stati presenti anche su tutti gli altri biglietti, ma semplicemente stavano sul retro.

Biglietti ferroviari - Biglietti unificati 1996.

 

Nuovo! Edmonson anni '70.  
Biglietti ferroviari - Edmonson anni '70.

 

Nuovo! Edmonson anni '80-90.  
Biglietti ferroviari - Edmonson anni '80-90.

 

Foto 4-12/12  ^ Indice ^   

 

Vai all'altro racconto sul tema "La carta che non c'è più": L'orario ferroviario Grippaudo.

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