Arma di Taggia. La galleria di Arma. L'inquadratura notturna evita di avere l'abbagliamento di luce all'uscita, permettendo di cogliere meglio la bella struttura in pietra arenaria. |
Bussana. Guardando dal ponticello verso ponente, spicca il santuario di Bussana Nuova, centro urbano realizzato qui a seguito dell'abbandono della Bussana originale, circa 3 km nell'interno, dopo il terremoto del 1887 (Bussana Vecchia è tuttora un singolare nucleo abbandonato, visibile ad esempio dall'autostrada). |
San Remo. La successiva galleria di Capo Verde, di 325 m, è tutta in stretta curva, per percorrere la "svolta" del capo. L'immagine di sinistra mostra il portale di ponente, sovrastato da un casello (una soluzione non così rara: altri esempi si trovano a Bergeggi e presso Voltri). L'immagine di destra è scattata da sopra il portale di levante: sullo sfondo Riva Ligure e Santo Stefano. |
San Remo. Visione notturna della galleria di Capo Verde. |
Nuovo! San Remo. Tra il Capo Verde e l'arrivo nel golfo di Sanremo, la ferrovia era scarsamente accessibile (ricordo qualche corsa lungo i binari per arrivare fin qui...). Oggi la ciclopista fa soffermare anche in questo tratto. |
San Remo. Superato il Capo Verde, appare l'anfiteatro di San Remo, lucente in una linda mattina estiva di agosto 2015. La galleria, di 182 m, è quella di Damò (grafia originale, in ultimo il cartello la indicava come "Daino", forse per un errore di trascrizione). In alto, lungo l'Aurelia, i pali di sostegno della filovia per Taggia, ormai in abbandono da anni. |
San Remo. Il portale di ponente della galleria Damò. |
San Remo. Colpo d'occhio del rettifilo in uscita da San Remo, presso il km 129, il cui cippo nel 2009 era ancora al suo posto. |
San Remo. L'altro classico rettifilo sanremese è quello urbano, avvolto dalla rigogliosa vegetazione mediterranea. Sulla destra si snoda la passeggiata Trento e Trieste, già corso Federico Guglielmo nella denominazione d'inizio Novecento. Fino agli anni '60 la passeggiata era ovviamente di lungomare, oggi è affacciata ai mastodontici impianti del Porto Sole e il mare si è ridotto a una scarsa traccia all'orizzonte. |
San Remo. Notturno "bicromatico" del fabbricato viaggiatori, con il blu del cartello anni '80 e il giallo dell'illuminazione urbana. |
San Remo. La stazione, guardando dal lato ovest. La ciclopista convive qui con un parcheggio. Gli alberi sulla destra sono quelli del Lungomare delle Nazioni, realizzato negli anni '70 (più parcheggio che lungomare, ad essere precisi...). In precedenza, la stazione era direttamente affacciata sul mare, come appare in tutte le cartoline classiche. |
San Remo. Guardando dal lato opposto, con un palo sopravvissuto. La linea affianca la celeberrima Passeggiata Imperatrice, che chiude la città a ponente. |
San Remo. La statua della Primavera, all'estremità della Passeggiata Imperatrice, elemento figurativo di spicco nella San Remo del turismo internazionale d'inizio secolo. La balaustra in pietra ha accompagnato per decenni la vista della linea aerea della ferrovia sottostante, fin dall'elettrificazione in trifase del 1931. |
San Remo. L'ex hotel Maristella, appena oltre il termine della Passeggiata Imperatrice. |
San Remo. Nella periferia occidentale di San Remo si era progettato di costruire un nuovo ampio scalo merci, al posto di quello contiguo alla stazione. I lavori, intorno alla fine degli anni '30, si fermarono tuttavia alla realizzazione del piazzale, e i binari non furono mai posati. |
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