Viale Rubicone. Un'unica corsa al mattino (Affori 7.39-7.48) fino all'estate 2010 è stata svolta, dal lunedì al venerdì scolastici, da una motrice «Reggio Emilia» del 1928 che traina i suoi quattro rimorchi: uno spettacolo impareggiabile in mezzo al traffico cittadino. |
Viale Rubicone. Per buona parte dell'anno, la corsa della «Reggio» si effettua alle prime luci dell'alba. |
Viale Rubicone. A maggio, prima della chiusura delle scuole, è la stagione migliore per cogliere la «Reggio», con il suo arancio vivo che brilla tra il rigoglioso verde del viale. |
Affori. Al capolinea di Affori, si assiste al "taglio" della motrice, che manovra per portarsi all'altra estremità dei suoi quattro rimorchi. L'agente deve anche trasferire all'opposta cabina il gancio e gli accoppiatori elettrici e pneumatici. |
Affori. La stessa manovra durante una fugace ma ben visibile nevicata acquista tutto un altro fascino. |
Affori. Una delle maggiori singolarità della «Reggio» è il timone di guida, al posto della normale maniglia. |
Affori. Sul banco di manovra si nota a sinistra il selettore di tensione, che ricorda l'antico uso di queste motrici sulle tratte interurbane elettrificate a 1200 V (oggi l'intera rete urbana e interurbana è alimentata a 600 V). A destra, l'indice che mostra le "tacche" delle combinazioni di Serie e Parallelo selezionate ruotando il timone. |
Varedo. La motrice 85, anch'essa una «Reggio Emilia», manovra nel deposito per ricoverare i rimorchi dopo il rientro a Varedo del convoglio. |
Viaggiare sulla «Reggio Emilia»
Dal quaderno di appunti del 24 settembre 2007 Tornare a viaggiarvi, dunque. Continua ad essere una cosa memorabile, che non dovrebbe mancare a nessun appassionato. Subito alla prima curva, una slittata da brivido - la solita macchina che tagliava la strada - e, con due motori esclusi, riprendere il passo non è cosa da poco! Venerdì scorso, apprendo, aveva fatto un po' di fumo: macchinista e viaggiatori si scambiano i commenti ("scusate se non vi ho ancora salutato, ma oggi sono un po' preso"): i pochi e fedeli frequentatori della corsa ascendente sono certo un altro mondo rispetto alla folla di pendolari dell'andata. A colpi di timone, la 92 avanza, persino spedita, col fischio incessante. Anche solo affacciarsi al finestrino, le chiodature sulla cassa arancione lucente nel freddo del primo sole, è un'emozione preziosa, una fortuna che mai si sarebbe detta possibile, addì 2007. Poi a Varedo la 92 entra con le carrozze, si affaccia la 85, prende le carrozze e le tira fuori, cambia loro binario, di modo che la 92 si rimetta in testa, pronta per la corsa della mattina successiva. Basta, è ora di correre alla stazione delle Ferrovienord per prendere la mia S4 che mi riporti in ufficio. Da settembre 2010 la corsa della Reggio Emilia è stata cancellata e sostituita da un normale Bloccato, sussidiato, almeno nei primi tempi, da un autobus. Pare che il motivo contingente sia il fatto che la motrice è sprovvista di tachimetro e quindi non ci sia la possibilità di controllare il rispetto dei numerosi rallentamenti che sono stati imposti lungo la linea, a causa della negligente conservazione del binario. Fine della storia. |
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