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Automotrici in cartolina

Varallo.  La Littorina a benzina ALb 64 è in posa in un perfetto primo piano, probabilmente nei primi giorni di servizio, al capolinea della ferrovia della val Sesia proveniente da Novara. In alto sulla destra si staglia il celebre complesso monumentale del Sacro Monte di Varallo. La didascalia della cartolina è quella originale degli anni '30 in stampatello maiuscolo. Le 48 automotrici ALb 64 furono realizzate dalla Fiat nel 1933-34, con rodiggio 1A 2', 64 posti a sedere e velocità massima di 100 km/h, e fanno parte della primissima generazione di automotrici termiche, che nella prima metà degli anni '30 erano state progettate sia in versione a benzina, sia nella versione a gasolio (ALn) che poi si imporrà come standard.
Automotrici in cartolina - Varallo.

 

Varallo.  Nell'inquadratura dall'alto della stazione di Varallo, oltre all'ALb 64 vediamo in sosta anche un treno a materiale ordinario che include carrozze Centoporte e bagagliai. La cartolina è una ristampa del dopoguerra, come indica la didascalia in corsivo. Su questa ristampa, come allora d'abitudine, era stato raschiato il fascio littorio: nella foga dell'epurazione, era stato eliminato anche l'intero radiatore! La cartolina è stata restaurata digitalmente usando il radiatore della precedente immagine. La ferrovia Novara-Varallo è stata chiusa al traffico regolare a settembre 2014, ultima tra le 14 linee eliminate nel 2010-2014 per scelta della Regione Piemonte. Dal 2016 è sporadicamente percorsa dai treni storici di Fondazione FS.
Automotrici in cartolina - Varallo.

 

Terranova Monferrato.  Nella piccola stazione di Terranova Monferrato, sulla linea Casale Monferrato - Mortara, sembra regnare una pace senza tempo. In sosta vediamo l'ALn 556.2044 mentre il capostazione (o il capotreno) anima la scena. Presso l'aiuola si vedono le leve del comando a filo del vicino passaggio a livello. Le 90 automotrici ALn 56 di costruzione Breda (individuata dal numero 2 iniziale del progressivo) furono realizzate nel 1935-38 con una cassa completamente diversa dalle 110 unità Fiat di due anni anteriori (individuate dal numero 1 iniziale). Dalle ALn 56 Breda derivò poi la versione ALn 556 a comando multiplo, cioè con la possibilità di comandare la seconda automotrice dal banco della prima (caratteristica individuata dalla ripetizione della cifra 5 iniziale del gruppo). La ferrovia Casale - Mortara è stata chiusa nel 2010. Dal 2014 si parla della sua ipotetica riapertura, che comunque, a cinque anni di distanza, non si è ancora concretizzata.
Automotrici in cartolina - Terranova Monferrato.

 

Mondovì Breo.  Nell'immagine dall'alto, presa dal terrazzamento che chiude la valle del torrente Ellero, si abbraccia buona parte del quartiere Breo di Mondovì, mentre Piazza, la città alta, si trova oltre il margine sinistro dell'inquadratura. Si vede comunque il taglio diagonale della funicolare che la collega, ancora oggi in funzione dopo una sospensione di 31 anni tra il 1975 ed il 2006. La stazione Mondovì Breo appartiene all'originaria linea Bastia Mondovì - Cuneo e ha perso importanza dal 1932 con l'apertura della linea diretta Fossano-Ceva, che ha comportato la costruzione di una nuova stazione sull'altipiano. Nell'immagine è in sosta un'elegante ALn 40. Realizzate dalla Fiat nel 1936 in 25 unità, le ALn 40 rappresentavano la versione di prestigio delle Littorine, con 17 posti in prima classe, 23 in seconda e la cucina per il servizio di ristorazione (poi soppressa nel dopoguerra). La tratta Mondovì - Breo - Bastia è stata chiusa il 31 dicembre 1985, in una delle periodiche stagioni di accanimento contro le ferrovie secondarie. Il piazzale della stazione, pur trasformato in parcheggio, conserva ancor oggi il primo binario.
Automotrici in cartolina - Mondovì Breo.

 

Bastia Mondovì.  Un buon numero di passeggeri è appena sceso dall'ALn 40.1024 proveniente da Cuneo e Mondovì, che a Bastia si diramava dalla linea Bra - Ceva, l'itinerario originale della Torino - Savona prima della costruzione della linea diretta Fossano - Ceva. La Bra - Ceva era stata elettrificata in corrente alternata trifase nel 1935, come buona parte della rete del Piemonte meridionale e della Liguria, e poi convertita in corrente continua nel settembre 1973, contestualmente alla Carmagnola-Savona via Fossano. La Bastia - Cuneo è sempre stata a trazione diesel, fino alla chiusura nel 1985. La Bra - Ceva è stata parzialmente distrutta nell'alluvione del 1994 e mai ricostruita, anche a causa del tracciato di fondovalle, che passava distante dalla maggior parte dei centri abitati. Il grande fabbricato di Bastia, abbandonato, è tuttora esistente.
Automotrici in cartolina - Bastia Mondovì.

 

Motta di Costigliole.  La piccola fermata di Motta di Costigliole sulla linea Castagnole-Asti (diramazione dell'Alessandria-Cavallermaggiore) era già al tempo dotata del solo binario di transito. In questa cartolina il fotografo ha ripreso la sosta di un'ALn 556 diretta ad Asti. Sulla destra si possono notare i contrappesi dell'impianto a filo che regolava segnali o passaggi a livello della stazione. La linea, chiusa al traffico nel 2012, è stata riutilizzata da Fondazione FS a partire dal 2019 per alcuni treni storici.
Automotrici in cartolina - Motta di Costigliole.

 

Castelnuovo Belbo.  Sta giungendo nella stazione di Castelnuovo Belbo, posta sulla linea Alessandria-Cavallermaggiore, un convoglio con in testa la rimorchiata pilota Ln 882.1504 spinta da un'ALn 668.1500. Queste automotrici, realizzate da Fiat e Breda in 75 esemplari nel 1965-67, insieme alle 23 rimorchiate Ln 882, rappresentano la seconda generazione di ALn 668 e sono state una presenza comune delle linee della pianura lombarda e piemontese fino alla fine della loro carriera nei primi anni 2000. La tratta Alessandria-Alba della linea è stata chiusa nel 2012; dal 2018 la tratta intermedia Nizza Monferrato-Neive è stata sporadicamente utilizzata per alcuni treni storici di Fondazione FS.
Automotrici in cartolina - Castelnuovo Belbo.

 

Ovada.  Nel 1940 cinque automotrice Fiat iniziarono il loro servizio sulla linea Novi Ligure - Ovada, classificata formalmente come tranvia, e che a Ovada, come si vede dall'immagine, arrivava in pieno ambiente urbano. Le automotrici, corrispondenti alle ALn 56 delle FS, erano caratterizzate da avere un solo carrello motorizzato ed erano le uniche Littorine a disporre anche del terzo faro. Una di queste è ripresa in sosta nella stazione di Ovada, pronta per raggiungere Novi Ligure dopo un percorso di poco più di 23 chilometri. La linea è stata poi chiusa nel 1953.
Automotrici in cartolina - Ovada.

 

Aosta.  Ripresa dalla passerelle pedonale (oggi sostituita da un normale sottopasso), il piazzale della stazione di Aosta mostra una ALn 56 in sosta sul secondo binario, mentre sul primo si nota un convoglio a vapore composto da carrozze Centoporte. Gli ultimi binari a destra sono elettrificati, in quanto qui iniziava la linea per Pré S.Didier: essa era nata per scopi minerari legati alle acciaierie Cogne (di cui si vede parte dello stabilimento con la ciminiera) ed è stata esercitata a trazione elettrica dall'apertuna nel 1929 fino al 1968, quando è stata deelettrificata (e infine chiusa nel 2015).
Automotrici in cartolina - Aosta.

 

Morgex.  Una coppia di automotrici ALn 772 è in sosta nella stazione di Morgex, tra Aosta e Pré Saint Didier, al tempo ancora elettrificata. Sullo scambio tra i due binari più a sinistra si intravede un locomotore elettrico della Società Nazionale Cogne, utilizzato nel raccordo che collegava la stazione con il punto di arrivo della teleferica dalle miniere di La Thuile. Sullo sfondo il Monte Bianco. La linea, perso alla fine degli anni '60 il servizio merci con l'abbandono delle attività minerarie, è stata infine chiusa dalla Regione Valle d'Aosta la vigilia di Natale del 2015, utilizzando come scusa la necessità di effettuare la normale manutenzione periodica del binario. Il fabbricato di stazione, oggi ancora integro, si distingue per il particolare uso del legno e delle colonne in pietra, che si rifaceva all'architettura tradizionale della valle.
Automotrici in cartolina - Morgex.

 

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