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Elettromotrici in cartolina

Carnia.  Dal 1910 al 1967 dalla stazione di Carnia, posta lungo la linea di valico "Pontebbana" Udine - Tarvisio, si diramava la linea di 19 km della Società Veneta che conduceva a Tolmezzo e Villa Santina. Mentre il servizio passeggeri fu soppresso già nel 1958, essa rimase aperta al servizio merci su Tolmezzo fino al 1967. La linea venne poi riaperta come raccordo sempre fino a Tolmezzo nel 1987 per poi essere definitivamente chiusa dopo l'alluvione del 1998. In questa cartolina si incontrano un complesso di ALe 790 (oppure ALe 880) in servizio sulla ferrovia Pontebbana con un convoglio passeggeri per Tolmezzo al traino di una locomotiva a vapore a tre assi modello T3 di Henschel della Società Veneta.

Le ALe 790 fanno parte delle elettromotrici FS di prima generazione, realizzate nella seconda metà degli anni '30, che condividevano con i contemporanei Elettrotreni ETR.200 il tipico muso affusolato. In particolare le ALe 790, al contrario delle immediatamente precedenti ALe 792, avevano una sola testata aerodinamica, mentre l'altra era piatta, per permettere l'intercomunicazione con un'altra elettromotrice accoppiata. Le ALe 880 si distinguevano solo per avere 88 posti di terza classe, anziché 79 di seconda e terza.

Elettromotrici in cartolina - Carnia.

 

Monfalcone.  Questa immagine panoramica permette di apprezzare una composizione formata da due ALe 790/880 inquadranti una rimorchiata. in corsa da Trieste verso Udine. Sullo sfondo si notano i cantieri navali di Monfalcone, oggi Fincantieri. Queste elettromotrici sono nate senza rimorchiate, ma nei primi anni '50 una ALe 790 e 18 ALe 880 vennero smotorizzate e riclassificate Le perchè nel dopoguerra le officine non riuscivano a stare dietro alla revisione dei motori. Quando poi a fine anni '50 arrivarono le rimorchiate Le 640/680 (più corte e dalla differente estetica), furono ritrasformate in elettromotrici.
Elettromotrici in cartolina - Monfalcone.

 

Piacenza.  Incontro tra elettrico e Diesel in stazione a Piacenza: in primo piano un convoglio di ALe + Le 840 mentre sul primo binario una doppia trazione di ALn 772 è in partenza per Cremona. Rispetto alle precedenti ALe 790, le ALe 840 postbelliche utilizzavano una forma di compromesso per la testata, meno aerodinamica ma tale da permettere l'estrazione dell'intercomunicante per garantire il passaggio da una vettura all'altra.
Elettromotrici in cartolina - Piacenza.

 

Gavinana.  Siamo nell'idilliaca stazione di Gavinana, lungo la linea gestita dalla Ferrovia Alto Pistoiese (FAP) che tra il 1926 ed il 1965 (data di chiusura dell'ultima tratta) collegava Pracchia con San Marcello Pistoiese e Mammiano, partendo a fianco della stazione di Pracchia della linea di valico Porrettana delle FS. E' ripresa l'elettromotrice A.1 di costruzione OM/TIBB e facente parte della prima fornitura di tre rotabili.
Elettromotrici in cartolina - Gavinana.

 

Marina di Pisa.  La ferrovia Pisa - Tirrenia - Livorno era gestita dalla SAIET (Società Anonima Imprese E Trasporti). Nella stazione di Marina di Pisa dal piacevolissimo fabbricato viaggiatori si incrociano due treni: sulla sinistra un convoglio con in primo piano l'elettromotrice AEz 402, a destra la trazione è affidata all'AEz 401. Le quattro elettromotrici AEz erano state costruite da Carminati & Toselli e TIBB nel 1931/32 contestualmente con l'apertura della linea. Mentre queste elettromotrici ebbero una seconda vita in SEPSA (Campania) e MUA (Umbria), la ferrovia è stata chiusa il 15 settembre 1960, per imposizione del Ministero dei Trasporti, dopo che il piano di rinnovo dell'azienda era rimasto lettera morta per mancanza di fondi e nonostante anche le immagini degli ultimi anni ci mostrino convogli ben affollati.
Elettromotrici in cartolina - Marina di Pisa.

 

Ancona Marittima.  Questa interessante ripresa mostra la stazione di Ancona Marittima, ovvero un semplice marciapiede senza alcun fabbricato. Infatti fino alla fine degli anni '90 la sala d'attesa e la biglietteria si trovavano all'interno dell'adiacente palazzo che ospita la sede RAI (in seguito è stata costruita una pensilina apposita accanto al binario). Si notano i passeggeri che, scesi dal complesso di elettromotrici di prima generazione con in testa una ALe 880, si stanno dirigendo a piedi verso il centro città. La breve linea ferroviaria tra la stazione principale e quella marittima, assai più vicina al centro di Ancona, è stata chiusa nel 2015 e successivamente smantellata, in quanto il regime di gestione dei suoi passaggi a livello non era più compatibile con la nuova normativa e nessuno si è preso la briga di trovare una differente soluzione.
Elettromotrici in cartolina - Ancona Marittima.

 

Soriano nel Cimino.  Vista panoramica della stazione di Soriano nel Cimino, località situata lungo la ferrovia in concessione Roma-Viterbo. Il fotografo ha ripreso l'arrivo di un'elettromotrice ECD di costruzione Stanga accoppiata ad una rimorchiata. Anche questa linea nacque già a trazione elettrica a 3000 V c.c., nel 1932, contestualmente con le elettromotrici ritratte in foto. In questo caso tuttavia la genesi era stata più complessa: nella prima tratta da Roma a Civitacastellana una tranvia a scartamento metrico era stata aperta già nel 1906, diventando la prima linea in Italia elettrificata a corrente alternata monofase 6.500 V, 25 Hz e la più lunga linea monofase in Europa. Nel 1913 era stata poi prolungata a Viterbo con caratteristiche ferroviarie: la nuova Roma-Viterbo del 1932 rappresentò dunque la ricostruzione della linea a scartamento ordinario e corrente continua, con trasformazione in ferrovia anche del tratto iniziale tranviario.
Elettromotrici in cartolina - Soriano nel Cimino.

 

Fiuggi.  La stazione di Fiuggi Fonte della ferrovia a scartamento ridotto che collegava Roma con Alatri e Frosinone era uno dei capolinea del servizio urbano della celebre località termale della Ciociaria. In questa immagine è stato ripreso un convoglio formato da un'elettromotrice gruppo 200 del 1915, serie costruita dalla Breda specificatamente per i servizi locali, e da una rimorchiata urbana del gruppo 050-070. La tratta extraurbana della ferrovia Roma-Fiuggi è stata chiusa in più fasi tra il 1960 e il 1984, e oggi sopravvivono solo i primi 5 km fino a Centocelle, formalmente ancora ferroviari ma di fatto una tranvia interna alla città di Roma.
Elettromotrici in cartolina - Fiuggi.

 

San Vito Chietino.  I tornanti e l'elicoidale di San Vito Chietino erano uno dei punti più celebri della ferrovia abruzzese San Vito-Castel di Sangro, una specie di "oasi svizzera" in riva all'Adriatico. Due elettromotrici Stanga-Tibb stanno percorrendo il viadotto, mentre sullo sfondo si vede la stazione FS di San Vito-Lanciano con il bivio tra la ferrovia adriatica (lungo la costa) e la linea Sangritana (che piega a sinistra verso l'interno). L'ultima tratta superstite della Sangritana, tra San Vito e Lanciano, è stata chiusa a fine 2006, e nel 2008 ha aperto la nuova linea diretta, che risale a Lanciano senza passare più dal centro di San Vito e che oggi rappresenta l'unica porzione in esercizio dell'intera rete della Sangritana (più dettagli e mappa della zona di San Vito).
Elettromotrici in cartolina - San Vito Chietino.

 

San Vito Chietino.  Sono innumerevoli le cartoline che riprendono dall'alto la tortuosa ascesa della Ferrovia Sangritana da Marina di San Vito verso San Vito Chietino. In questa immagine il fotografo ha colto un'elettromotrice Stanga al traino di un carro chiuso FS. Alcuni nuovi edifici sullo sfondo collocano questa cartolina qualche anno più tardi della precedente.
Elettromotrici in cartolina - San Vito Chietino.

 

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