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Elettromotrici in cartolina

Campi.  Nel 1937 la Ferrovia Genova Casella acquistò dalla Società Veneta tre elettromotrici utilizzate sulla tranvie Montebelluna-Asolo e Montebelluna-Valdobbiadene, chiuse già nel 1931. In particolare alcuni dettagli identificano l'elettromotrice ritratta nella n. 53 e collocano l'immagine dopo il 1953 (ed entro il 1964/65, quando le Montebelluna furono accantonate). Ci troviamo a una decina di km dal capolinea di Genova Piazza Manin, poco oltre il passaggio dalla Val Bisagno alla conca di S.Olcese. La fermata è quella di Campi, presso la località Casanova, e sullo sfondo a destra si vede la chiesa di S. Margherita, mentre sul crinale in alto a sinistra spicca il profilo del celebre Santuario della Madonna della Guardia, che caratterizza molti sfondi dell'entroterra genovese.
Elettromotrici in cartolina - Campi.

 

S. Stefano Magra.  Nella stazione di S.Stefano Magra, posta lungo la linea Pontremolese Parma-La Spezia/Sarzana, è in sosta una solitaria elettromotrice ALe 790/880, probabilmente in servizio locale verso La Spezia, in coincidenza con i treni che percorrevano il ramo diretto a Sarzana. Su questa tratta le ALe di prima generazione sono rimaste in servizio fino al termine della carriera, alla fine degli anni '80.
Elettromotrici in cartolina - S. Stefano Magra.

 

S. Vito di Cadore.  Varie ferrovie hanno percorso le valli di quell'area alpina che è oggi patrimonio UNESCO, ovvero le Dolomiti. Una di queste era la linea che collegava Calalzo con Cortina d'Ampezzo e Dobbiaco, stoltamente chiusa nel 1964. In questa cartolina, nella zona di San Vito di Cadore, il fotografo ha ripreso un convoglio SFD (Società per la Ferrovia delle Dolomiti) formato da un'elettromotrice Stanga/TIBB della prima dotazione, una carrozza passeggeri ed un bagagliaio, in corsa mentre una bimba si riposa sul ciglio della ferrovia. L'ultima stagione di successo della ferrovia furono le Olimpiadi invernali del 1956, tenute appunto a Cortina. In vista delle nuove Olimpiadi invernali di Milano/Cortina del 2026 si è ipotizzata la ricostruzione della tratta tra Calalzo e Cortina, ma la probabilità di successo di proposte di questo tipo è in genere minima.
Elettromotrici in cartolina - S. Vito di Cadore.

 

Carnia.  Dal 1910 al 1967 dalla stazione di Carnia, posta lungo la linea di valico "Pontebbana" Udine - Tarvisio, si diramava la linea di 19 km della Società Veneta che conduceva a Tolmezzo e Villa Santina. Mentre il servizio passeggeri fu soppresso già nel 1958, essa rimase aperta al servizio merci su Tolmezzo fino al 1967. La linea venne poi riaperta come raccordo sempre fino a Tolmezzo nel 1987 per poi essere definitivamente chiusa dopo l'alluvione del 1998. In questa cartolina si incontrano un complesso di ALe 790 (oppure ALe 880) in servizio sulla ferrovia Pontebbana con un convoglio passeggeri per Tolmezzo al traino di una locomotiva a vapore a tre assi modello T3 di Henschel della Società Veneta.

Le ALe 790 fanno parte delle elettromotrici FS di prima generazione, realizzate nella seconda metà degli anni '30, che condividevano con i contemporanei Elettrotreni ETR.200 il tipico muso affusolato. In particolare le ALe 790, al contrario delle immediatamente precedenti ALe 792, avevano una sola testata aerodinamica, mentre l'altra era piatta, per permettere l'intercomunicazione con un'altra elettromotrice accoppiata. Le ALe 880 si distinguevano solo per avere 88 posti di terza classe, anziché 79 di seconda e terza.

Elettromotrici in cartolina - Carnia.

 

Monfalcone.  Questa immagine panoramica permette di apprezzare una composizione formata da due ALe 790/880 inquadranti una rimorchiata. in corsa da Trieste verso Udine. Sullo sfondo si notano i cantieri navali di Monfalcone, oggi Fincantieri. Queste elettromotrici sono nate senza rimorchiate, ma nei primi anni '50 una ALe 790 e 18 ALe 880 vennero smotorizzate e riclassificate Le perchè nel dopoguerra le officine non riuscivano a stare dietro alla revisione dei motori. Quando poi a fine anni '50 arrivarono le rimorchiate Le 640/680 (più corte e dalla differente estetica), furono ritrasformate in elettromotrici.
Elettromotrici in cartolina - Monfalcone.

 

Piacenza.  Incontro tra elettrico e Diesel in stazione a Piacenza: in primo piano un convoglio di ALe + Le 840 mentre sul primo binario una doppia trazione di ALn 772 è in partenza per Cremona. Rispetto alle precedenti ALe 790, le ALe 840 postbelliche utilizzavano una forma di compromesso per la testata, meno aerodinamica ma tale da permettere l'estrazione dell'intercomunicante per garantire il passaggio da una vettura all'altra.
Elettromotrici in cartolina - Piacenza.

 

Gavinana.  Siamo nell'idilliaca stazione di Gavinana, lungo la linea gestita dalla Ferrovia Alto Pistoiese (FAP) che tra il 1926 ed il 1965 (data di chiusura dell'ultima tratta) collegava Pracchia con San Marcello Pistoiese e Mammiano, partendo a fianco della stazione di Pracchia della linea di valico Porrettana delle FS. E' ripresa l'elettromotrice A.1 di costruzione OM/TIBB e facente parte della prima fornitura di tre rotabili.
Elettromotrici in cartolina - Gavinana.

 

Marina di Pisa.  La ferrovia Pisa - Tirrenia - Livorno era gestita dalla SAIET (Società Anonima Imprese E Trasporti). Nella stazione di Marina di Pisa dal piacevolissimo fabbricato viaggiatori si incrociano due treni: sulla sinistra un convoglio con in primo piano l'elettromotrice AEz 402, a destra la trazione è affidata all'AEz 401. Le quattro elettromotrici AEz erano state costruite da Carminati & Toselli e TIBB nel 1931/32 contestualmente con l'apertura della linea. Mentre queste elettromotrici ebbero una seconda vita in SEPSA (Campania) e MUA (Umbria), la ferrovia è stata chiusa il 15 settembre 1960, per imposizione del Ministero dei Trasporti, dopo che il piano di rinnovo dell'azienda era rimasto lettera morta per mancanza di fondi e nonostante anche le immagini degli ultimi anni ci mostrino convogli ben affollati.
Elettromotrici in cartolina - Marina di Pisa.

 

Ancona Marittima.  Questa interessante ripresa mostra la stazione di Ancona Marittima, ovvero un semplice marciapiede senza alcun fabbricato. Infatti fino alla fine degli anni '90 la sala d'attesa e la biglietteria si trovavano all'interno dell'adiacente palazzo che ospita la sede RAI (in seguito è stata costruita una pensilina apposita accanto al binario). Si notano i passeggeri che, scesi dal complesso di elettromotrici di prima generazione con in testa una ALe 880, si stanno dirigendo a piedi verso il centro città. La breve linea ferroviaria tra la stazione principale e quella marittima, assai più vicina al centro di Ancona, è stata chiusa nel 2015 e successivamente smantellata, in quanto il regime di gestione dei suoi passaggi a livello non era più compatibile con la nuova normativa e nessuno si è preso la briga di trovare una differente soluzione.
Elettromotrici in cartolina - Ancona Marittima.

 

Soriano nel Cimino.  Vista panoramica della stazione di Soriano nel Cimino, località situata lungo la ferrovia in concessione Roma-Viterbo. Il fotografo ha ripreso l'arrivo di un'elettromotrice ECD di costruzione Stanga accoppiata ad una rimorchiata. Anche questa linea nacque già a trazione elettrica a 3000 V c.c., nel 1932, contestualmente con le elettromotrici ritratte in foto. In questo caso tuttavia la genesi era stata più complessa: nella prima tratta da Roma a Civitacastellana una tranvia a scartamento metrico era stata aperta già nel 1906, diventando la prima linea in Italia elettrificata a corrente alternata monofase 6.500 V, 25 Hz e la più lunga linea monofase in Europa. Nel 1913 era stata poi prolungata a Viterbo con caratteristiche ferroviarie: la nuova Roma-Viterbo del 1932 rappresentò dunque la ricostruzione della linea a scartamento ordinario e corrente continua, con trasformazione in ferrovia anche del tratto iniziale tranviario.
Elettromotrici in cartolina - Soriano nel Cimino.

 

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