Ospedaletti. Il mese successivo, il 12 maggio 2001 era stato invece organizzato un treno fotografico da Ventimiglia a Imperia, scegliendo in questo caso un treno merci, al traino della E.626.294 (OM-CGE, 1937). Alle prime luci del mattino, il merci entra a Ospedaletti. Si tratta di una scansione da negativo ed è lo stesso scatto che probabilmente i lettori ricorderanno dalla mia serie di cartoline stampate nell'ormai lontano 2002. |
Ospedaletti. In posa sul primo binario, con una luce un po' velata. |
San Remo. La sosta in stazione avviene con il cielo coperto, ma poi per fortuna si rasserena. |
Taggia-Arma. In arrivo a Taggia, con i carri assortiti ben in evidenza. |
S.Lorenzo. Insolitamente sul secondo binario, di solito poco utilizzato, perché il primo era interrotto per un guasto. |
San Lorenzo. Le immagini del ritorno, al pomeriggio, sono da diapositiva ed erano, come già sapevo, piuttosto ostiche, perché era un rullo riuscito particolarmente saturo, che mette a dura prova lo scanner. Diciamo che questo è lo stato dell'arte delle capacità dello scanner e...mie! A San Lorenzo molti fotografi odierni riconosceranno lo sfondo, cioè il tratto di linea verso Porto Maurizio che abbiamo frequentato assiduamente in questi anni. Il corretto tracciato era sul binario a monte, di norma gli incroci si facevano sul primo binario, l'uso del secondo era sporadico. |
Aregai di Cipressa. Il transito classico agli Aregai di Cipressa. |
S.Stefano. Un quadretto mediterraneo a S.Stefano, con tutta la vegetazione curata e la stazione linda. |
San Remo. L'uscita dalla galleria Damò, all'estremità orientale di San Remo. |
Alassio. Nel 2003 da San Lorenzo a Ospedaletti è ormai rimasta soltanto la nuda massicciata. Domenica 3 agosto c'è però un'occasione da non perdere: al mattino presto transita un invio Savona-Taggia, per effettuare un treno storico Taggia-Savona nel tardo pomeriggio (partenza alle 17.20); è inevitabilmente in controluce, però nella luce calda della sera merita in ogni caso. La corsa era legata a una mini-esposizione che si era tenuta a Taggia (ovviamente la nuova stazione): il giorno prima erano arrivati un'E.636 Isabella, una Tigre XMPR e la E.636.284. Il treno storico era composto dalla E.424.075 fresca di restauro (OM-CGE, 1949) e due centoporte grigio ardesia - una 36.000 e una 39.000 - ed era aperto al pubblico, a tariffa normale, ma pressoché vuoto, dato che praticamente nessuno ne sapeva l'esistenza. Io ci ho viaggiato da Oneglia a Finale, mentre al mattino l'ho aspettato tra Albenga e Alassio. |
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